Belli Pavel

Belli Pavel: Allora: il racconto è molto breve, avresti potuto dilungarti appena un po' di più. Detto questo, il tema non è particolarmente originale nè credibile. Okay, non ho niente contro le ragazze che escono di casa dopo un litigio e ne approfittano per girarsi l'America assieme a degli sconosciuti, ma ecco, io sono per i dettagli, e il tuo testo non ne è molto ricco. Tralasciando le varie weltanschauung che sono un discorso a parte (da affrontare magari in qualche post dedicato alla filosofia o ai viaggi) mi è sembrato un po' povero, alla fin fine, nonostante quanto la protagonista voglia esortare alla "bella vita americana". Che poi, credibilità mutilata a parte, la vita on the road non è esattamente così. E' una visione un po' "ingenua" e fiabesca, alla 'tutto va bene'. Non si tratta di pessimismo, eh. Se ti va di approfondire l'argomento, potresti leggere Sulla strada di Kerouac, che è davvero un gran bel libro dal punto di vista grammaticale, ci sono sviste tipo:
Citazione:

Mi diede un bacio, e scomparvero nella notte.


va bene la 'scrittura libera' etc etc ma certe volte le concordanze vanno rispettate e i soggetti esplicitati. Se l'avessi curato di più penso ne avrebbe giovato molto

Belli Pavel: Complessivamente il racconto mi è piaciuto tanto, ma preferirei considerare due parti singolarmente:
Prima parte: quando la ragazza scappa di casa e si unisce al gruppo di "nomadi in cerca del nulla". Mi dispiace, ma qui non mi sono entusiasmata più di tanto. Il tema è forte e non lo metto in discussione, ma il modo in cui hai trattato la vita da nomade non mi ha convinta. Dal mio modesto punto di vista è un po' troppo "da film".
Seconda parte: la riflessione finale. Questa parte l'ho trovata stupenda. Una riflessione profonda, che incita a vivere ogni istante della vita, espressa energicamente e privata delle banalità.
Pertanto, escludendo l'osservazione sulla prima parte (che è solo una mia opinione, perfettamente discutibile!)... Complimenti!