semidio

Simona 2.0

Semidio: avevo già letto il tuo racconto davanti a quella famosa cioccolata calda, ma lo ricommento lo stesso u.u Sarebbero troppe le frasi da riportare, tutte intrise di significati filosofici che vanno oltre il semplice "pensare ad un problema" da parte di un bambino o di un ragazzo, ti dico comunque che mi è piaciuto per il "trip mentale" al quale porta xD

semidio:

Simona, grazie dei commenti positivi. Spero piaccia a tutti. So che non è convenzionale incidere concetti filosofici in un diario di un diciottenne, ma io ci ho provato.

Spero di non peccare di presunzione, lo spero sempre! Se qualcuno desidera viaggiare mentalmente in un trip tutto naturale, bhe dovrebbe leggere il mio " I grandiosi umani". Sono curioso sulle critiche, per migliorare. Grazie dell'attenzione :3

rma.roby:

Semidio: Il tuo saggio filosofico è un viaggio di per sè, viaggio in un argomento, viaggio nel pensiero, viaggio, appunto, filosofico.
Vale la pena fermarsi a riflettere su tutto quello che hai scritto. Il tuo stile traspare da ogni frase... e sullo stile non c'è molto da dire... è filosofico e quindi perfettamente coerente con quello che hai scritto. Mi è piaciuto molto! Complimenti!

Joy10--:Semidio c'è qualche errore di battitura, mi piace la metafora della porta chiusa, però su alcune affermazioni non sono d'accordo. Punti di vista... Significati profondi


Semidio:

Puoi indicarmeli in privato, gentilmente?


Joy10--:

Non preoccuparti, sono piccolezze... Diciamo che ho una fissa per la battitura, ma non sono molto importanti o vistosi, soprattutto se uno si lascia prendere dal testo, me ne sono accorta alla rilettura...

mietta: Semidio
" Tuttavia senza catene l'uomo non sognerebbe la libertà" è una frase che mi ha colpito molto. Il racconto fin da subito ha catturato la mia attenzione. Adoro come scrivi.

Toska: Semidio. Allora, sono combattuta. Da un lato, il tuo lavoro mi è piaciuto, anche se l'ho trovato un poco pesante da seguire, un po' per l'impaginazione (non sei praticamente mai andato a capo, e questo non aiuta nella lettura) e un po' perchè, dopo essermi letta una serie di racconti e aver mangiato a sazietà sono caduta in un senso di abbiocco pazzesco... Dall'altro, come già mi sembra di averti detto, l'idea di scrivere un saggio filosofico a quest'età mi sembra un po' presuntosa. Come diceva il mio uomo qualche tempo fa, e mi sembra che questa frase si possa riproporre in questo contesto: “i saggi di filosofia non sono come i racconti della pimpa, ci vogliono due palle così prima di poter QUASI permettersi di scriverne anche solo metà!”. Non mi fraintendere, l'ho trovato interessante e ben scritto, hai usato un lessico adeguatissimo, ma, anche se gli organizzatori ti hanno dato il la, e non mi permetterei mai di contestare le loro decisioni, questo è un corcorso di scrittura creativa, e non vedo perchè, se le categorie proposte sono quelle del racconto e della poesia, tu debba saltar fuori con un saggio. Ti ripeto di non prendere la mia critica come un attacco, anche perchè ti ripeto che hai scritto bene, ma non posso non pensarla così, scusami.

Amanda: Semidio Ok, tu sei davvero BRAVO.
LA filosofia che esce dai tuoi racconti ti investe e ti riempie!
Io adoro la filosofia e ho adorato il tuo racconto
Complimenti, sei stato bravissimo!

Amaranto: Barletta Saverio - semidio: I grandiosi umani --> Finalmente ho avuto l'occasione di leggere questo testo tanto declamato sul forum, ed ora ne capisco i motivi! è pura filosofia e sono rimasta senza parole per la bellezza del testo.
Ti scrivo con gli occhi e la mente ancora sulle nere parole del tuo racconto, ho amato il modo con cui sei riuscito a scavare sino al centro dell'animo e della personalità umana, scoprendone i punti più delicati e allo stesso tempo più intriganti.
Ancora complimenti!

_chiara_: semidio Sicuramente hai trattato molto bene e con precisione i concetti, indubbiamente giusti, che hai esposto, ma il lavoro non ha la struttura di un racconto, più quella di un testo argomentativo e di conseguenza risulta difficile farsi coinvolgere da esso. Comunque non c'è davvero nulla da dire sullo stile o la grammatica, entrambi perfetti.

Semidio. Allora, sono combattuta. Da un lato, il tuo lavoro mi è piaciuto, anche se l'ho trovato un poco pesante da seguire, un po' per l'impaginazione (non sei praticamente mai andato a capo, e questo non aiuta nella lettura) e un po' perchè, dopo essermi letta una serie di racconti e aver mangiato a sazietà sono caduta in un senso di abbiocco pazzesco... Dall'altro, come già mi sembra di averti detto, l'idea di scrivere un saggio filosofico a quest'età mi sembra un po' presuntosa. Come diceva il mio uomo qualche tempo fa, e mi sembra che questa frase si possa riproporre in questo contesto: “i saggi di filosofia non sono come i racconti della pimpa, ci vogliono due palle così prima di poter QUASI permettersi di scriverne anche solo metà!”. Non mi fraintendere, l'ho trovato interessante e ben scritto, hai usato un lessico adeguatissimo, ma, anche se gli organizzatori ti hanno dato il la, e non mi permetterei mai di contestare le loro decisioni, questo è un corcorso di scrittura creativa, e non vedo perchè, se le categorie proposte sono quelle del racconto e della poesia, tu debba saltar fuori con un saggio. Ti ripeto di non prendere la mia critica come un attacco, anche perchè ti ripeto che hai scritto bene, ma non posso non pensarla così, scusami.

semidio il tuo racconto sembra una lettera aperta indirizzata all'umanità. È possibile davvero creare un mondo di pace e serenità per tutti? Un mondo basato sul rispetto reciproco, l’equità e la collaborazione? Si tratta di un sogno utopico che possono permettersi di fare solo quei sognatori dalla parlata facile, dalla vita agiata e che non hanno niente di meglio da fare?
Certo è che alcuni sforzi sono stati fatti in questa direzione, e tu cerchi di sottolinearli tra le righe di questo testo che forse sarebbe più adatto a un volume di filosofia che ad una raccolta di racconti. Il messaggio che mi sembra tu voglia trasmettere è: tutto dipende da noi, perchè le possibilità ce le abbiamo eccome. Complimenti.

semidio che dire, ovviamente mi è piaciuto molto il tuo lavoro. Mi sono ritrovato tantissimo nel concetto in generale. Mi ha colpito molto l'immagine dei sentimenti che sono sostanzialmente nostri dardi indirizzati contro noi stessi; è un punto di vista che ho sempre condiviso. E sì, non posso che darti ragione dicendo che la mente umana è sia lo strumento migliore per tendere all'infinito ma contemporaneamente anche ciò che c'impedisce a raggiungerlo, che ci rallenta.. forse (e qui col ''forse'' mi è subito tornato in mente il tuo lavoro ) ci vuole una sorta di catalizzatore (molto probabilmente l'ingrediente adatto per raggiungere l'agognato infinito) ovvero il dolore, non solo fisico ma anche mentale e spirituale.. Quindi alla fine di ciò posso solo dire che per giungere all'infinito della mente umana bisogna semplicemente fare esperienze ma, dato che l'infinito è infinito, bisognerà fare infinite esperienze e soffrire all'infinito per raggiungerlo? E dato che l'essere umano ha un tempo limitato su questa terra è davvero possibile raggiungerlo? E' una batosta, bravissimo!
- Certo che mi piacerebbe confrontare i nostri stili poetici!

Veronica.2: Ho finalmente letto il tuo racconto e devo confessare che è tra i miei preferiti. Secondo me la scelta che hai fatto nello scrivere I grandiosi umani è molto originale, perchè anzichè limitarti a narrare una vicenda, tu mi hai portata dentro una dimensione più metafisica e filosofica. Mi piace che ci siano tanti ragionamenti, che le parole non siano esageratamente ricercate perchè altrimenti risulterebbe un pò pesante (considerando che è una specie di saggio). Bello bello come testo, anche se, devo essere sincera, certe cose mi sono sfuggite tra i vari ragionamenti. La colpa di questo però è da imputare a me, inoltre credo che il tuo testo si comprenda meglio durante una seconda o terza lettura

Scrivere una recensione al tuo lavoro è difficile ò.ò ci ho messo un po' a leggerlo e a capirlo per bene, ma non lo considero temo sprecato dato che condivido molte delle cose che hai scritto e anzi ammiro il tuo spirito critico e la tua intelligenza... ma resta comunque un lavoro pesante, che spicca tra gli altri racconti un po' in positivo, un po' in negativo. Da un lato l'ho trovato un po' saccente (insomma, rimane strana l'idea di un saggio di filosofia scritto da un diciottenne), dall'altro però riconosco che la tua fiducia in te stessa non è mal riposta, dato che sai quello di cui parli. Quindi, intanto, complimenti

Matidildina: eccomi con il commento al tuo racconto

nel suo insieme mi è molto piaciuto, ma in particolare ho apprezzato l'ultima parte: "un viaggio realmente necessario", per la capacità originale che hai avuto nel vedere nell'interiorità un nuovo tipo di viaggio.

l'ho apprezzato nonostante sia complesso da comprendere e bisogna leggerlo un po' di volte per comprendere a fondo il pensiero che ci sta dietro, anche se credo che la difficoltà sia dovuta anche al fatto che non ti conosco
ti segnalo una frase del tuo racconto che mi ha colpita: "Questo mondo trasparente presente tante affinità con l'infinito, poiché insieme a quest'ultimo descrive le voglie universali, le nature più diverse che all'incontro con l'ignoto si perdono o si fanno più forti."

Marco qui vengono postati i commenti al tuo lavoro, quindi per commentare i racconti degli altri devi andare nel topic "generale" e copiare il commento nell'apposito topic... ad esempio, ora che hai commentato il racconto di Matilde, devi postare ciò che hai scritto qua sopra nel suo topic: https://scrivoanchio2013.forumattivo.it/t357-matildina-ugona-matilde