Jethro J. Cohen

Toska:

Peppe, prima di ogni cosa, prima di ogni commento, ci tenevo a dirti che il tuo racconto mi ha commosso. Giusto questo. Be’, poi che altro, ti vedo sempre più poliedrico, nel senso che ci si può aspettare qualunque cosa da te, ormai: da ragazzini che si nascondono in cantina, a viaggi nell’aldilà, sino a questo. Dev’essere stato avvincente e intenso scrivere un testo del genere, e ti faccio i complimenti per la verosimiglianza, perché non è affatto semplice rendere bene l’idea di un mondo tanto distante e diverso dal nostro, devi esserti documentato molto –se non l’hai fatto, be’, sei geniale-. Ah, azzardo: ti piace Isabel Allende? Complimenti, complimenti per tutto!

Feldia (o Faida?) ha scritto:

Toska:

Peppe, prima di ogni cosa, prima di ogni commento, ci tenevo a dirti che il tuo racconto mi ha commosso. Giusto questo. Be’, poi che altro, ti vedo sempre più poliedrico, nel senso che ci si può aspettare qualunque cosa da te, ormai: da ragazzini che si nascondono in cantina, a viaggi nell’aldilà, sino a questo. Dev’essere stato avvincente e intenso scrivere un testo del genere, e ti faccio i complimenti per la verosimiglianza, perché non è affatto semplice rendere bene l’idea di un mondo tanto distante e diverso dal nostro, devi esserti documentato molto –se non l’hai fatto, be’, sei geniale-. Ah, azzardo: ti piace Isabel Allende? Complimenti, complimenti per tutto!

Jethro:

Riprendo dalla domanda finale: non l'Allende in particolare ma il realismo magico in generale. E' un genere che ho scoperto di recente ( e forse La casa degli Spiriti è stato proprio uno dei primi libri di questo genere ad aver letto) e mi è subito piaciuto.
Comunque, sì, mi sono documentato molto e ho cercato di calarmi molto bene in quell'atmosfera. La musica mi ha aiutato: dapprima ascoltavo una canzone psichedelica dei Black Sabbath, ovvero Planet Caravan. Poi ho scoperto quest'altra https://www.youtube.com/watch?v=qIM3v4YyNxo che mi ha portato direttamente nel deserto algerino e per le vie dell'immaginaria Bjrsa, tant'è che se non l'avevo di sottofondo, non riuscivo a scrivere.
Per il resto, è stato sì intenso, ma non tanto avvincente, perchè non l'ho partorito con l'idea di avere un racconto d'avventura ( e in effetti non lo è). E' stato davvero difficile scriverlo, perchè ogni frase, ogni descrizione è stata volutamente studiata e scritta con accuratezza. Mi sono emozionato molto scrivendolo, questo sì, e sono contento che anche tu ti sia emozionata.
Grazie per il poliedrico e per i complimenti

Jethro: Ho appena finito di leggere il tuo racconto. Mi è piaciuto. L'idea è molto originale e ben sviluppata. L'unica cosa è che forse 20000 caratteri erano un po' pochi per la tua idea, che secondo me sarebbe un'ottima base per un romanzo! Mi è piaciuta anche la dedica, le dediche dicono molto dello scrittore! Un'altra cosa che mi ha colpito è stata la descrizione della luna e del sole, che ricorre nel racconto e scandisce il tempo (es: "una falce di luna veleggiava languida in un oceano di stelle", "una scheggia di sole"). Molto bello, complimenti!

Feldia (o Faida?) ha scritto:

Feldia (o Faida?) ha scritto:

Toska:

Peppe, prima di ogni cosa, prima di ogni commento, ci tenevo a dirti che il tuo racconto mi ha commosso. Giusto questo. Be’, poi che altro, ti vedo sempre più poliedrico, nel senso che ci si può aspettare qualunque cosa da te, ormai: da ragazzini che si nascondono in cantina, a viaggi nell’aldilà, sino a questo. Dev’essere stato avvincente e intenso scrivere un testo del genere, e ti faccio i complimenti per la verosimiglianza, perché non è affatto semplice rendere bene l’idea di un mondo tanto distante e diverso dal nostro, devi esserti documentato molto –se non l’hai fatto, be’, sei geniale-. Ah, azzardo: ti piace Isabel Allende? Complimenti, complimenti per tutto!

Jethro:

Riprendo dalla domanda finale: non l'Allende in particolare ma il realismo magico in generale. E' un genere che ho scoperto di recente ( e forse La casa degli Spiriti è stato proprio uno dei primi libri di questo genere ad aver letto) e mi è subito piaciuto.
Comunque, sì, mi sono documentato molto e ho cercato di calarmi molto bene in quell'atmosfera. La musica mi ha aiutato: dapprima ascoltavo una canzone psichedelica dei Black Sabbath, ovvero Planet Caravan. Poi ho scoperto quest'altra https://www.youtube.com/watch?v=qIM3v4YyNxo che mi ha portato direttamente nel deserto algerino e per le vie dell'immaginaria Bjrsa, tant'è che se non l'avevo di sottofondo, non riuscivo a scrivere.
Per il resto, è stato sì intenso, ma non tanto avvincente, perchè non l'ho partorito con l'idea di avere un racconto d'avventura ( e in effetti non lo è). E' stato davvero difficile scriverlo, perchè ogni frase, ogni descrizione è stata volutamente studiata e scritta con accuratezza. Mi sono emozionato molto scrivendolo, questo sì, e sono contento che anche tu ti sia emozionata.
Grazie per il poliedrico e per i complimenti

Toska:

Quei brani creano un'atmosfera bellissima!
Prego, figurati

Jethro J. Cohen. Peppe, prima di ogni cosa, prima di ogni commento, ci tenevo a dirti che il tuo racconto mi ha commosso. Giusto questo. Be’, poi che altro, ti vedo sempre più poliedrico, nel senso che ci si può aspettare qualunque cosa da te, ormai: da ragazzini che si nascondono in cantina, a viaggi nell’aldilà, sino a questo. Dev’essere stato avvincente e intenso scrivere un testo del genere, e ti faccio i complimenti per la verosimiglianza, perché non è affatto semplice rendere bene l’idea di un mondo tanto distante e diverso dal nostro, devi esserti documentato molto –se non l’hai fatto, be’, sei geniale-. Ah, azzardo: ti piace Isabel Allende? Complimenti, complimenti per tutto!

Jethro il tuo racconto affascina soprattutto per l'ambientazione, mi è piaciuta tantissimo. Lo stato d'animo del protagonista trova un'immedesimazione nel deserto ed è un'idea davvero bella. Non mi è piaciuto il finale aperto, ma è un punto di vista puramente soggettivo. Apprezzo comunque che finisca con la luna, dato che il cielo e la luna sembrano seguire il ragazzo in tutto il suo percorso. Davvero un ottimo lavoro.

Jethro J. Cohen il tuo racconto mi ha affascinata e tenuto con gli occhi incollati sullo schermo del mio minuscolo computer. Punteggiatura inpeccabile, scritto bene e scorrevole, ma soprattutto inaspettato. Il finale mi ha fatto letteralmente spalancare la bocca, troppa sorpresa, ero convinta che avrebbe trovato il genitore, ma invece no. Però hai ragione, sarebbe apparso troppo banale e giò usato in moltissimi racconti e storie. Bravo.

Jethro J. Cohen Beh, che dire... Complimenti! Sono stato attirato dal tuo racconto grazie al tuo abstract immaginandomi una storia sensazionale e così è stato! Fin dal principio si viene scaraventati nella nuda e cruda realtà e all'istante comincia il viaggio. Devo dirtelo, questa tecnica narrativa è una mia debolezza, come la vedo m'infuoco! Scrivi in un modo veramente eclatante quindi hai i miei più vividi complimenti!
.
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"Restò per qualche istante immobile, a osservare il sole perdersi davanti ai suoi occhi spenti e le stelle accendersi flebili nel cielo cobalto. Il freddo lo accolse tra le sue braccia mentre attendeva la notte che lo avvolgesse come un condannato aspetta che la terra s’apra sotto i suoi piedi. Una luna di lana fendeva di pallidi bagliori l’oscurità. Junayd la salutò con lo sguardo e in un sussurro le confessò i suoi pensieri."
Cioè dai, sei un figo!

Jethroppocomplicatoquestonickmoltomeglio CCCIUS :

da un punto di vista grammaticale ho individuato solo quello che molto probabilmente è un semplice errore di battitura:

Citazione :

o gli andò in contro

Poooi. Innanzitutto i miei complimenti per la coerenza spaziale: non è semplice parlare così di luoghi con cui non si ha familiarità. Curiosità: li hai visitati in viaggio, ti sei solo documentato bene o sei un appassionato di queste terre tanto da renderle la tua seconda Monopoli?
Dopodichè. La trama è lineare, ma affascinante, ed è molto diversa dal terzo giorno, anche se si ritrova una base che rimane la stessa (sarà quella che grida 'sono uno scritto di ciuseppe'?). E poi in un certo senso anche il terzo giorno era il resoconto di un viaggio. Beh, nel tuo racconto si respira il giusto mix di storia, tradizione, contemporaneità e mito che tipicizza l'Oriente, il linguaggio usato è suggestivo al punto giusto, nonostante il limite di battute sei riuscito a rendere completezza; la fine è il tonfo di un sasso nell'acqua.
La mia frase preferita:

Citazione :

entrambi avevano la sensazione di non aver mai smesso di parlare; e che quella silenziosa
conversazione fosse stata la migliore di tutta la loro vita

Tanto di cappello Cccius!

Jethro J. Cohen: Il tuo stile è degno di nota. Ho letto senza problemi il tuo racconto, solo qualche appunto: ripeti quasi sempre il nome del protagonista, è una scelta di stile e va bene ma a me non piace molto. Ciò perché la lettura mi sembrava spezzata! Per il resto ho notato periodi quasi sempre molto brevi e ciò spezza ancor più la lettura ma tralasciando questi dettagli mi piace respirare l'aria orientale contrapposta a quella occidentale che sorge nel protagonista appena scopre la verità sulla sua vita. Il punto in cui il tutto mi piace di più è quando ti dedichi alla descrizione del vecchio che non mi sembra il solito anziano di turno. Io ti consiglierei di scrivere un seguito andando indietro nella storia e concentrandoti su questa saggia figura.

Citazione:
Svuota l’otre della tua anima e riempilo di ciò che sei, e delle stelle della notte, delle nuvole del cielo e di ogni singola goccia del oceano. Siine capace e sarai immortale. Potrai vedere pur essendo cieco, volare come gli aironi o camminare sul mantello del mare”


Splendida frase d'uscita del personaggio anziano, davvero. A qualcuno può sembrare scontata la figura dell'anziano ma tu nell'abstract sei chiaro: bisogna seguirti, leggere con te. Dunque ciò che dice il vecchio non è scontato per un racconto. Io l'ho visto come un invito a provare ad andare oltre, a svuotare l'anima per renderla priva di superficialità, idiozie e finti problemi; un vero invito, non un semplice passaggio in un racconto come tutti gli altri.

Per quanto riguarda il finale, beh sicuramente dona molto da pensare. Infine, io ti dico che ho visto il tuo racconto come un viaggio interiore celato in una storia "concreta". Complimenti!

_________________
una riflessione generale che verte su alcune grandi problematiche umane: la grandezza assoluta che non possediamo, la caduta nei nostri limiti più istintivi, il genio, la stupidità beata e la disperazione: I grandiosi umani. Se ciò vi intriga dategli un'occhiata!

jethro la parte che mi ha più colpito del tuo racconto è il finale: sono rimasto un attimo sospeso ad interpretarlo, ed è bello perchè lascia al lettore un po' il compito di finirlo veramente. Anche il resto della storia è indubbiamente bello ma il finale è sorprendente!!!

MI fa piacere tu abbia apprezzato il finale. Grazie per averlo letto

Jethro, meglio noto come Giuseppe R.:grammaticalmente e sintatticamente, nulla da segnalare, tutto bene. Mi è piaciuta la trama del racconto di quest'anno, più di quella dell'anno scorso se devo essere onesto. Ho notato anche un certo miglioramento stilistico in confronto al Terzo Giorno. C'è un nonsoche di più poetico in questa storia: sarà l'ambientazione araba, sarà la descrizione delle carovane, del deserto, del porto... Il pretesto per partire è buono, però io avrei descritto un po'più dettagliatamente quella scena. Poi alla fine si dice che aumentavano i suoi ricordi ogni volta che faceva un passo, ma all'inizio non si era detto che era stato rapito da piccolo? E che praticamente non sapeva neppure di provenire da un'altra terra?
Comunque, a parte queste due cosucce, molto molto bello

Jethro: wow! Sono rimasta davvero colpita dal tuo racconto. Mi piace lo stile,la storia,tutto.Non riesco a trovare difetto. Tutto scorre alla perfezione. Secondo me dovresti ampliare la stesura di questo testo e trasformarlo in romanzo. Ah io lo comprerei..sono proprio curiosa . Nessuna pecca da riferirti. Complimenti!

Jethro il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo. Ho adorato l'ambientaione del racconto, sai? Hai avuto proprio una bella idea!
Bravo