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ASPETTANDO LA QUINTA EDIZIONE...

 

 L'antologia: dall'editing alla pubblicazione

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyVen Apr 12, 2013 5:46 pm

semidio ha scritto:
Oggi Mino ha chiamato anche me. Ha riletto personalmente il testo e con calma mi ha fatto notare qualche errore e una o due frasi che vanno più o meno cambiate. Abbiamo parlato un po' anche della situazione che si sta evolvendo. Non so bene che dire, quindi se straparlo scusatemi!
A me Mino è sembrata una persona apposto. Credetemi, nessuno affronta così l'editing! Nel senso che le altre case editrici sono letali e menefreghiste. Non dovete credere che stiano a braccia aperte ad aspettarci, perchè di voi e di me non li frega minimamente. Per altri saremmo solo numeri. Per Mino lo siamo? Non credo, altrimenti la possibilità di suggerire qualcosa agli editori non ci sarebbe stata, altrimenti non avrebbe mai organizzato queste attività dalla quale non trae nessun guadagno e questo lo sappiamo tutti credo.
Io dico una cosa, come se volessi pormi aldilà delle parti, fermiamoci un attimo ed osserviamo cosa sta succedendo. Prendiamo un respiro e focalizziamo lo sguardo e la mente su quello che è questa esperienza che, secondo me, nessun'altro può offrirci in un mondo come questo. Lasciamo da parte un attimo la questione tutor che comunque è frutto di una decisione della casa editrice e dunque non contestabile, lasciamo perdere un attimino l'editing. Lasciando perdere tutto questo, cos'è Scrivoanchio? Il concorso- forum che ti fa piangere quando scopri di rientrare tra i finalisti, che ti (discorso generale) ha fatto conoscere le persone speciali con cui ora vai tanto d'accordo e che diversamente non avresti mai potuto conoscere. L'editing forse non è stato dei migliori ma in pronta risposta Mino sta chiamando tutti per risolvere, ma c'è molto altro dietro tutto questo. Qualcosa a cui non dobbiamo mai smettere di essere grati. Dunque non me la sento di screditare Mino per presunti episodi o per una risposta ironica. Vi ricordo che spesso noi ragazzi facciamo largo uso dell'ironia e Mino essendo umano ogni tanto può lasciarsi andare un attimo.
vorrei solo dirti una cosa, Semidio... la situazione rispetto all'anno scorso è nettamente migliorata, in quanto l'anno scorso non ci è stata data la possibilità di discutere dell'editing né di contrattare alcune modifiche. Io personalmente avevo mandato una mail a Mino e alla Tholos chiedendo spiegazioni riguardo all'editing del mio racconto, senza ricevere risposta. Dunque sono felice che con voi Mino sia così disponibile, l'abbiamo pure scritto nella lettera, ci sono stati dei miglioramenti, MA (sempre scritto nella lettera) non ci si può fermare una volta ottenuta qualche piccola conquista, bisogna cercare di puntare al massimo e personalmente sono convinta che l'editing che offre Scrivoanchio non sia decisamente dei migliori, quindi non bisognerebbe passarci sopra con tanta leggerezza, credo ^^
Per quanto riguarda la questione tutor, no, mi spiace, non potevamo lasciarla perdere. Personalmente è qualcosa a cui tenevo moltissimo, credo che tu non ne abbia neanche idea, e quindi passarci sopra non era neanche pensabile, almeno per me. Poi non siamo qui per fare polemica, credo che tutti lo sappiano, né per giudicare/screditare Mino o chicchessia, la lettera è stata scritta per esprimere delle opinioni e delle critiche che ci sembrava giusto riferire alla direzione. Ma, credimi, Semidio, non ho intenzione né di essere polemica né di giudicare nessuno, te l'ho detto... anche perché devo moltissimo a Scrivoanchio e devo riconoscerlo, sono grata al concorso per le belle persone a cui ora voglio un bene dell'anima... ma se qualcosa non va credo che sia giusto farlo notare, tutto lì Smile
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Jethro J. Cohen

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyVen Apr 12, 2013 8:02 pm

Sicuramente nessuno della redazione ha visto questo commento, anche perchè ce ne sono stati tanti dopo. Quindi lo quoto, in attesa che una risposta arrivi.

Jethro J. Cohen ha scritto:
Al Director da noi ragazzi

Carissimo Director,
ti scriviamo questa lettera aperta perché siamo certi di poter instaurare un dibattito in virtù di quei principi che il concorso sostiene di valorizzare, e perché siamo certi che, dacché ami i tuoi giovani e cerchi di valorizzarli, non ti tirerai indietro dal dibattere con noi, certi di poter contare sulla fiducia che nutriamo nei tuoi confronti e nella fiducia che tu stesso in noi sostieni di riporre. La nostra quindi non è una “querelle” - come sei solito definirla - né tanto meno una mancanza d’umiltà o di rispetto nei vostri confronti - in quanto Scrivoanchio ha fatto molto per ognuno di noi - ma solo la speranza di una delucidazione e di confronto. E speriamo, quindi, che questa volta sarai disposto a parlare con noi, dal momento che in altre occasioni hai preferito non farlo.
Voi vi dichiarate un concorso serio e importante, formato da persone qualificate e competenti. Noi questo non possiamo metterlo di dubbio, dacché di persone così che lavorano per Scrivoanchio ne abbiamo conosciute ( Feldia, Debora, Michele, Teresa, per citarne alcuni); tuttavia, a volte queste caratteristiche sono mancate.
Di fatto, siamo rimasti delusi e talora offesi da alcune decisioni: andiamo per ordine.

Questione tutor: nessuno ha obbligato i tutor a diventarlo quest’anno, e se lo abbiamo fatto non è stato certo per l’inutile e stupida smania di vedere il nostro nick colorato in viola e neppure per la pretesa di diventare di nuovo finalisti, tant’è che ad esempio Sara neppure lo ha inviato il racconto. Lo abbiamo fatto perché in Scrivoanchio ancora, forse ingenuamente, credevamo – ma non Scrivoanchio come concorso letterario per adolescenti, come antologia, come meccanismi, bensì Scrivoanchio come famiglia, come atmosfera magica, come casa; anche se, a dire il vero, questo spirito che aleggia tra noi è stato tristemente e, s’è lecito permetterci, stupidamente paragonato a quello di una gita sociale.
Voi stessi, infatti, avete ripetuto che l’obbiettivo di Scrivoanchio è quello di costruire una comunità, una famiglia. Ecco perché siamo rimasti dispiaciuti quando, senza preavviso, abbiamo avuto la sorpresa che i Tutor non sarebbero stati presenti ad Alberobello. Fino al giorno prima della proclamazione era dato per certo e scontato. Lo s’è scoperto solo al termine dell’annuncio dei 20, il che c’è sembrato sinceramente poco corretto. Infatti, come ripetuto, alcuni, in primis Giuseppe e Sara, speravano di esserci ugualmente allo stage, ma non per forza come finalisti, perché non siamo ragazzi che pretendono ed esigono, ma per sentirsi anche quest’anno parte di questo mondo che continuiamo a sentire nostro.
Tuttavia, in maniera disillusa e disincantata, ci stiamo ricredendo.
Infatti, dapprima c’era stato detto giustamente che la mancanza di Giuseppe e di Sara, o di qualcun altro, era dovuto alla carenza di fondi, e qui non potevamo certo sindacare, se non sul fatto che non fossimo stati avvisati da prima; tuttavia, scoprire invece che un altro tutor è stato scelto a tavolino in seguito, ci ha amareggiati e delusi, oltre a mettere in dubbio la motivazione che voi ci avete fornito a tal proposito. Personalmente, nutriamo una grande stima per Marco, grande amico e grande persona, tant’è che ci dispiace doverlo nominare nella presente, ma lui, intelligentemente, saprà certo cogliere che non si tratta di un attacco nei suoi confronti ma del meccanismo ancora ignoto per cui lui sia stato preferito ad altri che oggettivamente sembrano aver meritato di più quel posto.
Non vogliamo pensare che la tua scelta, Mino, sia stata dovuta semplicemente al fatto che ti serviva una persona che passasse i giorni interi allo stand del salone, a Torino, come Marco e la sua famiglia con molta disponibilità hanno fatto l’anno scorso.
Non vogliamo pensare che la scelta sia dovuta soltanto a questioni di necessità e non all’effettiva meritocrazia.
Non vogliamo pensare che Giuseppe e Sara, o Matteo, o qualcun altro (già finalista o non) sia stato privato di questa possibilità solo perché alla Tholos semplicemente facesse comodo avere una persona che svolgesse, gratuitamente e semplicemente spinta dalla passione che la lega a questa realtà, degli incarichi che voi avevate difficoltà ad adempiere. Certo si può dire che anche Sara è torinese e quindi il fatto che Marco sia stato scelto perché c’era bisogno di lui al salone non sarebbe valido; ma sappiamo benissimo che Marco è più capace di gestire l’evento giacché l’ha già fatto con successo e perché la sua stessa famiglia s’impegna nella riuscita dell’iniziativa, e d’altro canto sappiamo che siete rimasti delusi dalla scarsa collaborazione per il Salone da parte dei finalisti torinesi della scorsa edizione, trai quali c’era proprio Sara.
Sì, sappiamo bene che del Salone non s’è fatto purtroppo più nulla, ma evidentemente l’accordo con Marco era già stato fatto e non gli si poteva certamente più dire che non sarebbe venuto allo stage, sarebbe comunque stata l’ennesima scorrettezza. Inoltre, anche se Marco ha fatto bene allo stage l’anno scorso, si poteva premiare qualcun altro al suo posto – in virtù di quanto suddetto-, anche perché lui la sua possibilità l’ha avuta.
Insomma, la cosa che più ha indispettito non è stata la scelta di Marco in sé, ma il fatto che a gente, che obbiettivamente s’è impegnata al massimo ed è stata sempre presente, sia stato preferito qualcun altro che, pur a causa di impegni oggettivi e indiscutibili, non ha offerto il contributo adeguato. D’altronde, ad esempio, siete stati voi ad aver definito Giuseppe stesso Miglior Tutor, conferendogli quel premio di cui tuttora, a parte il significato simbolico indiscutibile, ignoriamo il senso e l’utilità; quindi voi stessi avete ammesso che ha svolto il suo compito nella maniera più idonea e migliore possibile. Così come preziosa è stata la presenza di Sara sul forum, la quale ha portato a termine tutti i compiti, come quello dell’editing del racconto di rete, per esempio.
Non vogliamo di certo neppure minimamente pensare che sia stata fatta questa scelta – quella di escludere Sara e Giuseppe (oltre che dai finalisti) dai tutor – per separare il gruppo unito che s’era creato tra la maggior parte di noi reduci dall’edizione 2012 (di cui fanno parte gli altri veterani ora finalisti) con il solo intento di favorire così il concorso; infatti questa decisione sarebbe incompatibile con il vostro principio di creare un gruppo, una comunità e una famiglia, quindi sarebbe impensabile che ciò fosse in realtà vero.
Per tale ragione, continuiamo ad interrogarci sui perché di queste incomprensibili decisioni e siamo certi che saprai delucidarci e ragguagliarci.

Andiamo adesso ad affrontare una delle questioni più spinose non solo dell’edizione di quest’anno, ma anche di quella dell’anno scorso: l’editing.
E’inutile ribadire che, a nostro modesto avviso, il modo in cui la direzione del concorso ha gestito questa faccenda non si può esattamente definire esemplare.
L’anno scorso, infatti, nessuno era a conoscenza dell’editing, e tutti i finalisti sono rimasti tristemente meravigliati nel vedere i loro lavori pubblicati in maniera diversa dall’originale, per giunta in alcuni casi condita di incoerenza e di errori grammaticali (e non è quindi vero come sostieni che solo 5 o 6 si siano lamentati).
Grazie alla collaborazione e alle discussioni tenute l’anno scorso durante lo stage, quest’anno siamo riusciti a migliorare tale aspetto, inserendolo a chiare lettere nel regolamento del concorso. Siamo rimasti peraltro sorpresi, e questa è stata una positivissima novità di quest’anno, dal fatto di avere la possibilità di vedere il nostro racconto editato e di poter controproporre una nostra versione, dando suggerimenti agli editor stessi.
Chi vuole migliorare se stesso e andare avanti, però, non può cadere nell’errore di dire: ho fatto tanto, ora posso anche fermarmi. Questa è, infatti, una trappola in cui è molto facile cadere e in cui una realtà che vuole emergere, a livello nazionale e internazionale, non può correre il rischio di rimanere imprigionata. Nessuno, infatti, contesta il processo di editing in quanto tale: siamo tutti quanti coscienti del fatto che esso è una realtà che appartiene all’intero mondo dell’editoria, una realtà che non può e non deve essere cancellata, una realtà utile e importantissima; ma è proprio perché tutti quanti noi riteniamo l’editing una realtà utile e importantissima che non possiamo e non dobbiamo soprassedere su certe situazioni che si sono venute a creare.
Se è vero come è vero, ad esempio, che lo scopo dell’editing è quello di rendere il romanzo, il racconto, il saggio, lo scritto in generale più leggibile e accattivante agli occhi del lettore, ci chiediamo che senso abbia modificare o, in certi casi, addirittura eliminare le dediche, che non fanno parte, logicamente, dello scritto.
Se è vero come è vero che l’editing deve migliorare il racconto, nella lingua, nella credibilità, nella trama, nella coerenza, ci chiediamo come mai in questo processo, e praticamente in ogni racconto, siano stati inseriti errori di punteggiatura e di grammatica, strani personaggi che una pagina prima sono vivi e la pagina dopo sono misteriosamente risuscitati; come mai un albatros sia stato definito “leggero e greve” quando un albatros è, proporzionalmente, nel mondo degli uccelli quello che una nave da crociera è nel mondo dei mezzi di locomozione; come mai Robin Hood, Inghilterra XIII secolo, sia misteriosamente diventato Arsenio Lupin, Francia XX secolo. Sono tanti altri gli esempi che potremmo fare, ma ci limitiamo a questi. Ora, noi non mettiamo assolutamente in dubbio la competenza e la professionalità degli editor, né tantomeno le loro qualità come persone; ma ci sono alcuni punti che andrebbero chiariti in merito alla questione. L’editor entra nel merito del racconto? Può anche darsi, ma lo fa per migliorare tutto, non per peggiorarlo. Soprattutto, l’editor non è uno scrittore: le manie di protagonismo in questa professione sono assolutamente proibite, e questo non lo diciamo noi, lo dicono tutti gli editor professionisti: guardare per verificare. La scelta di modificare o addirittura eliminare le dediche, scelta assolutamente senza senso, non può che essere dettata da manie di protagonismo, così come quella di cambiare i finali e il senso e intere parti del racconto: questo, ci dispiace dirlo, non va bene; e PER IL BENE DEL CONCORSO, quindi non per accontentare noi ragazzi, riteniamo che vadano presi seri provvedimenti in merito.
Ultima questione: pubblicare o no il nome dell’editor nell’antologia?
Il tutto era nato da una considerazione: se nel racconto sono inseriti strafalcioni grammaticali di cui il finalista non vuole farsi carico perché causati non da una sua mancanza bensì proprio dall’editor, perché tale errore deve appartenere al finalista stesso che ci mette nome e faccia? Perché il lettore non è tenuto a sapere chi è stato colui il quale ha editato il racconto che sta per leggere, così da imputare a lui gli errori? D’altronde, se siete certi che i vostri editor lavorano bene, perché non farlo!
Quindi, la proposta di Simona può essere condivisibile o meno, può anche essere non accettabile per questioni legali, e in questo caso è ovviamente da respingere; in ogni caso, dalla direzione del concorso ci si aspetta una risposta SERIA e PROFESSIONALE, non ironica e stupida. Da questo punto di vista, noi ci vediamo costretti ad abbandonare per un istante il bon ton e a condannare con voce e indignazione unanime questo modo di comportarsi semplicemente deplorevole. Il concorso non è uno scherzo: questo concetto ci è stato ribadito in più di un’ occasione, e l’abbiamo accolto; ma come non è uno scherzo per i ragazzi che vi partecipano, così, anzi, ancora di più, non lo deve essere per chi il concorso lo organizza e ci mette la faccia. La direzione del concorso, nella figura specialmente del suo organizzatore, deve essere perfetta, e deve rispettare, quindi, tutti i canoni della civile convivenza che la nostra società giustamente impone, tra cui la serietà nella risposta a chi pone una domanda seria. Ci dispiace doverlo far notare, ma non possiamo davvero farne a meno. Speriamo, e siamo sicuri, che incomprensioni del genere non capitino mai più.

Infine, questione International e pubblicità. Se quest’edizione s’è rivelata un fallimento rispetto alla precedente ( 136 partecipanti di quest’anno contro i 200 del 2012; gli oltre 300 iscritti al forum contro i quasi 800 della passata edizione, per non parlare del numero degli iscritti dagli altri stati, ovvero 0), noi ragazzi non accettiamo di esserne la causa, come più volte c’è stato imputato, incolpandoci di non aver sponsorizzato abbastanza il concorso. Non è colpa nostra se nella maggior parte delle scuole (soprattutto quelle pugliesi, quindi figuriamoci quelle delle altre regioni) non è arrivata né una locandina e neppure un comunicato che pubblicizzassero il concorso. Bensì, c’è parso che si sono volute fare le cose fin troppo in grande, pensando a espandersi nel mondo in maniera quasi utopica e spregiudicata. Ma di queste cose siete più esperti voi, dato che lavorate nel settore, quindi dobbiamo ammettere che s’è fatta la cosa giusta puntando al Sud Africa o al Venezuela e non alla Puglia o alla Basilicata, vicine alla Tholos.

In definitiva, ci limitiamo a queste cose soltanto - come scrisse Plauto - “per non allungare di più questa commedia che è già lunga”.
Vogliamo concludere dicendo che siamo delusi perché sono stati violati i principi e lesi i valori che hanno sempre contraddistinto il concorso, gli stessi che ci avevano fatto innamorare di questa realtà. Non riconosciamo più Scrivoanchio, né il Mino che ci aveva sempre accolti con quelle disponibilità e affabilità che ci chiediamo dove siano finite ora, né questo mondo che sembra vederci ormai come oggetti e non più come soggetti. Tutto ciò ci rende molto amareggiati.

Con stima, i ragazzi di Scrivoanchio.
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyVen Apr 12, 2013 9:19 pm

Quest'anno, non so per quale arcano motivo, non ho proprio niente da lamentare sull'editing, ma c'è da dire che questa del consultare gli autori è una piacevole innovazione rispetto allo scorso anno, quando non fu una bellissima sorpresa aprire l'Antologia e leggervi direttamente i lavori editati. Editing che l'anno scorso colpì anche me, anche se non in maniera tragica, fortunatamente. Quindi approfittarne dato che c'è...
Ovviamente penso sarebbe interessante incontrare i nostri editor e discutere con loro della questione durante lo stage, potrebbe aiutare a capire un po' di più di questa dimensione con la quale - in quanto soltanto aspiranti scrittori - non abbiamo poi tanta familiarità..
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Simona 2.0

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyLun Apr 29, 2013 3:41 pm

Il colore dell'antologia sarebbe quello dell'agenda qui sopra? *-*
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyLun Apr 29, 2013 5:53 pm

Se è questo, è bellissimo! I love you Very Happy
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Alessandro Marabitti

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyLun Mag 06, 2013 7:18 pm

che colore è? Non riesco a vederlo!!!! Ma non come titolo non vi piace la Nave di Evan?
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyLun Mag 06, 2013 7:28 pm

Alessandro Marabitti ha scritto:
che colore è? Non riesco a vederlo!!!! Ma non come titolo non vi piace la Nave di Evan?
Il titolo mi piace, ma abbiamo inviato giorni fa il racconto editato. Credo che comunque vedano le proposte di titolo...
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Alessandro Marabitti

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMar Mag 07, 2013 5:19 pm

okok.. bel verde comunque... adesso lo vedo XD
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andreaviscrive:)




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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMer Mag 08, 2013 2:17 pm

Bello il colore Smile ma... quando avremo le antologie stampate? Io sto fremendooooooooo XD
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Disinfinito Cinque

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMer Mag 08, 2013 5:38 pm

infatti, quando inizieranno ad andare in stampa??? Così inizio a convincere\costringere\supplicare parenti e amici a comprarla...
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyGio Mag 09, 2013 8:33 pm

Dis, sei entrato nella giusta ottica XD
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyDom Mag 12, 2013 7:59 pm

poi devo copmprarla per finire di leggere i racconti degli altri finalisti...
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyLun Mag 13, 2013 6:57 pm

Disinfinito Cinque ha scritto:
poi devo copmprarla per finire di leggere i racconti degli altri finalisti...
Infatti Smile sarà la prima cosa che farò
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyLun Mag 27, 2013 9:11 pm

A chi dobbiamo chiedere per ordinarle????? Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMar Mag 28, 2013 9:05 pm

Debora se ne occupa Smile
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMar Giu 04, 2013 9:03 am

Ah, quindi dobbiamo ordinarle? Pensavo ce le spedissero XD
provvederò subito u.u
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyGio Giu 06, 2013 9:45 am

andrea, per quanto ti riguarda, le porteremo al reading (fai comunque sapere a debora una quantità indicativa così ci organizziamo)

per quanto riguarda gli altri, cominciate, in effetti, a quantificare il numero di antologie di cui avete bisogno così ci organizziamo Wink
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMer Giu 12, 2013 2:39 pm

a me sono arrivate oggi, inizieremo subito a vedere di darle ini giro...
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMer Giu 12, 2013 2:42 pm

Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyMer Giu 12, 2013 5:51 pm

Feldia anche a me sono arrivate oggi comunque Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyGio Giu 13, 2013 5:40 pm

Feldia e redazione tutta, avrei controllato il mio racconto e tutte le correzzioni che avevamo deciso insieme non ci sono, come era uscito dall'editing così è stato pubblicato. Visto che ci sarei rimasto abbastanza male mi piacerebbe avere qulache spiegazione se si può...
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Alessandro Marabitti

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 5 EmptyVen Giu 14, 2013 12:55 pm

Anche a me piacerebbe qualche spiegazione...
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