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ASPETTANDO LA QUINTA EDIZIONE...

 

 L'antologia: dall'editing alla pubblicazione

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andreaviscrive:)




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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyMer Apr 10, 2013 7:24 pm

Director ha scritto:
Tu quoque, Andrea, fili mi!
No, caro Andrea, adesso basta lo dico io. Anzi, lo dicono almeno una ventina di persone che cominciano ad essere stufe di atteggiamenti arroganti da parte di qualcuno di voi.
I giusti provvedimenti da questo momento li prendiamo noi.
Prima di tutto, Simona non ha bisogno di nessun avvocato difensore, né tantomeno della tua risposta guascona. Cosa volevi dimostrare al Forum? Di avere carattere, muscoli o cos’altro?
Offendi l’intelligenza di Simona se metti in dubbio che lei possa non aver capito che si trattava di pura e semplice ironia, necessaria, però, per spiegarle (anche al Forum, una volta per tutte) che il Concorso Scrivoanchio.it non è un gioco, non è mai stato un gioco, né potrà mai esserlo. Non si possono stravolgere le più ELEMENTARI regole di come funziona il mondo della scrittura (proposta di un testo, rifiuto o accettazione da parte dell’editore, editing, pubblicazione). C'è un Regolamento che in maniera trasparente prevede da quattro anni "Diritti e Doveri" sia da parte dei partecipanti sia da parte dell'Organizzazione.
Da tempo stiamo "monitorando" alcuni partecipanti del forum che stanno "remando contro" con atteggiamenti puerili, irriconoscenti e poco umili, quasi che fossero ormai degli "arrivati", degli scrittori affermati.
Umiltà, caro Andrea, umiltà!
Scrivoanchio.it è nato per essere "una palestra di scrittura” per voi ragazzi, con l’obiettivo di rendere un vostro sogno un progetto e di offrire, a tutti coloro che fossero seriamente motivati, una chance di crescita. Noi, con le centinaia di ragazzi che si sono iscritti al concorso in queste quattro edizioni, abbiamo sempre instaurato un rapporto di rispetto e di fiducia reciproca.
In quattro edizioni l’editing è stato contestato in 5 o 6 casi su un centinaio di lavori pubblicati. Cari Andrea & C. , questo significa che l’attività svolta dagli editor è stata ECCELLENTE (che piaccia o no, la matematica non è un‘opinione!).
Cari Andrea & C., nella vita bisogna anche saper accettare i suggerimenti di chi ha un po’ di esperienza in più, perché questi, vi sembrerà strano, vanno letti come occasioni di crescita. Anche per questo le eventuali controversie sorte sull’attività di editing le sto risolvendo con ognuno di voi ( potevo non farlo, ma tant’è…).
Concludendo: questo confronto tra me e Andrea finisce qui.
Da oggi abbiamo altro a cui pensare: antologia e laboratori.
Chi non condivide o non rispetta le Regole tragga le dovute conclusioni.
Con l’affetto di sempre
mino

Dato che non ti va più di discutere, ben venga, colgo allora l'ultima occasione per rispondere, dato che a questo messaggio, se ho capito bene, non riceverò risposta.
Non si tratta di arroganza. Arroganza vuol dire dire la propria con presunzione. Chiama Feldia, ieri abbiamo parlato dell'editing, e chiedile se sono stato presuntuoso. Arroganza non vuol dire esprimere la propria opinione.
Io non devo dimostrare niente a nessuno.
No, mi dispiace, io non metto in dubbio il fatto che Simona sia in grado di capire la tua risposta ironica, ma la tua risposta ironica, che a mio modo di vedere è assolutamente fuori contesto, perchè la proposta di simona non era ironica, e meritava una risposta altrettanto non ironica.
Non si tratta di essere irriconoscenti, puerili o poco umili. La poca umiltà e la puerilità sta anche in chi non vuole accettare consigli e crede che tutto quello che fa sia giusot punto e basta.
Nessuno vuole mancare di rispetto, allorche anche dire :"Mi dispiace, vi ringrazio ma non sono d'accordo" sia considerata una mancanza di rispetto.
Mino, di 20 lavori che verranno pubblicati quest'anno almeno la metà se non di più sono oggetto di contestazione, minima o massima. Anche in questo caso, la matematica non è un'opinione.
Condivido sul fatto che tutto può essere un'occasione i crescita, e trovo lodevole che tu voglia parlare singolarmente con ognuno di noi.
Condivido anche sul finale.
Ultimo appunto: quell'inizio, preannuncia un tradimento. Non credo di aver tradito nessuno, ho espresso una mia idea. Il fatto che io sia una persona educata e moderata nei toni non vuol dire che io sia un agnello.
Con l'affetto di sempre, perchè comunque ti devo tanto,
Andrea.

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Botan L.

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyMer Apr 10, 2013 8:08 pm

Uhm. Personalmente non posso lamentarmi del lavoro di editing sul mio racconto, se non per qualche dubbio che ho già provveduto ad inviare via e-mail e che sarò più che lieta di discutere direttamente con l'editor ad Alberobello, sperando che si tratti, appunto, di un'occasione di crescita.
Non dovrei dunque intervenire in questa discussione, ma mi permetto di fare un'osservazione su un punto che mi sembra particolarmente vivo. Il director parla, giustamente, di tempi e regole del mondo della scrittura: il processo non fa una grinza: proposta di un testo, rifiuto o accettazione da parte dell’editore, editing, pubblicazione. Però in questo caso- correggetemi se sbaglio- se l'autore si rifiuta categoricamente di pubblicare il proprio testo con le modifiche imposte dall'editor, si trova pur sempre di fronte ad una scelta: cedere o rinunciare alla pubblicazione. Scelta che a noi non è concessa, dato che cediamo i nostri diritti sui racconti alla redazione nel momento in cui partecipiamo al concorso. Per questo credo che le regole generali del mondo editoriali non possano essere applicate a questo caso, e che un po' di morbidezza ed elasticità in più sarebbe necessaria (magari discutendo delle modifiche e delle loro motivazioni con l'editor prima che i lavori siano stampati sull'antologia?)
È solo un dettaglio che non ho potuto fare a meno di notare, correggetemi se sbaglio.
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyMer Apr 10, 2013 8:11 pm

Sì, sono infantile, puerile, superba. Mi considero una Scrittrice, l'umiltà non so nemmeno dove abiti, vado orgogliosa di ogni mio gesto e a volte sono convinta che se sbaglio ho fatto bene.
Ma sono buona.
Monitoratemi pure.
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyMer Apr 10, 2013 8:22 pm

Ok, io non dovrei neanche esserci in questo topic, ma ci sono. Non ho potuto fare a meno di notare questa discussione, anche perché l'editing è un problema che mi interessa, in quanto io sono stata tra i 5 o 6 (davvero solo 5 o 6? ò.ò) casi in cui l'editing è stato contestato.
Comunque, facendola breve, perché -come ho detto- io non dovrei neanche esserci qui, ma volevo solo dire che sono pienamente d'accordo con quanto hanno detto Andrea e Lory (e spero che questo mio appoggio non venga preso come l'ennesimo segno di ingratitudine, perché così non è). E aggiungo che va bene il duro mondo dell'editoria, però a volte ho avuto l'impressione che si manchi di rispetto a noi aspiranti scrittori e ai nostri testi, e questo fa decisamente male. Ripeto, spero che non mi prendiate per polemica, perché questa è l'ultima cosa che vorrei essere.
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Alessandro Marabitti

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyMer Apr 10, 2013 8:28 pm

Botan L. ha scritto:
Uhm. Personalmente non posso lamentarmi del lavoro di editing sul mio racconto, se non per qualche dubbio che ho già provveduto ad inviare via e-mail e che sarò più che lieta di discutere direttamente con l'editor ad Alberobello, sperando che si tratti, appunto, di un'occasione di crescita.
Non dovrei dunque intervenire in questa discussione, ma mi permetto di fare un'osservazione su un punto che mi sembra particolarmente vivo. Il director parla, giustamente, di tempi e regole del mondo della scrittura: il processo non fa una grinza: proposta di un testo, rifiuto o accettazione da parte dell’editore, editing, pubblicazione. Però in questo caso- correggetemi se sbaglio- se l'autore si rifiuta categoricamente di pubblicare il proprio testo con le modifiche imposte dall'editor, si trova pur sempre di fronte ad una scelta: cedere o rinunciare alla pubblicazione. Scelta che a noi non è concessa, dato che cediamo i nostri diritti sui racconti alla redazione nel momento in cui partecipiamo al concorso. Per questo credo che le regole generali del mondo editoriali non possano essere applicate a questo caso, e che un po' di morbidezza ed elasticità in più sarebbe necessaria (magari discutendo delle modifiche e delle loro motivazioni con l'editor prima che i lavori siano stampati sull'antologia?)
È solo un dettaglio che non ho potuto fare a meno di notare, correggetemi se sbaglio.

Io mi riallaccio a quello che ha detto Botan.
Non voglio contestare il lavoro di nessuno, però mi sono state fatte alcune correzioni che cambiano il senso della mia "opera". Ad un punto c'era "l'ignoranza", poi è stata sostituita con "il vuoto"...non è la stessa cosa, o sbaglio? Poi, in una riga iniziale gli occhi erano "bianchi", dopo l'editing gli occhi erano diventati "stralunati", è un monologo interiore come l'hanno definito alcuni? Lo potrò sapere io come sono questi occhi? L'editor se lo sarà chiesto, perché ho scritto bianchi e no stralunati? Ma la parte che mia ha fatto più sorridere, ma dentro provavo rabbia, è la parte che la stessa giuria aveva voluto citare per complimentarsi con me. Quella frase per me ( e per quanto ho sentito tramite il video) era anche per la giuria il fulcro o almeno il riassunto, come lo vogliate chiamare, chiamatelo... ma vi prego non lo potete cambiare. Vi chiedo solo questo.
A questo punto fate come è più opportuno, ma le parole che vi ho citato prima ci devono essere.
Vi ringrazio per l'ennesima volta per la pazienza, il lavoro che state portando avanti è duro, ci state dando la possibilità di emergere, e ve ne sarò grado, perché a volte non si hanno certe possibilità.
Prima di tutto rispetto e amore, le leggi fondamentali per vivere, per conoscersi, per stare gli uni con gli altri.
Grazie!
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claudia94

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 1:07 pm

Mi associo alla "pacifica" polemica che si è sollevata qui sul forum. E credo che sia partita dal mio acceso confronto con Feldia riguardo a questo processo di editing. Innanzitutto mi scuso per quella che qualcuno ha definito "una battuta di pessimo gusto", bhe, forse è stata un po' troppo pesante ma non l'ho fatta assolutamente con l'intenzione di offendere o mancare di rispetto agli editor. Comunque, rimango ferma sulle mie posizioni e ribadisco: è' giusto, utile e propedeutico alla nostra crescita che si rivedano insieme delle parti magari poco chiare per gli editori (tanto è vero che chi di competenza sa che alcune delle modifiche, anche se poche, le ho accettate di buon grado, con piacere) ma è anche logico e imprescindibile che le modifiche devono essere apportate innanzitutto dopo un'attenta e ponderata lettura e non di meno, solo nell'ambito del significato che l'autore ha voluto dare originariamente alla frase. Certamente non ci stiamo scagliando contro le modifiche appropriate, assolutamente no, ma contro quelle che, l'ho ripetuto fin dall'inizio, stravolgono il senso delle parole. O quelle che contengono errori grammaticali o delle cacofonie che prima non esistevano. Personalmente, non pretendo di essere una Scrittrice, assolutamente, sono la prima ad ammettere i miei errori però ci sono alcune cose che denotano una vera e propria mancanza di attenzione alle parole che sono arrivate in mano agli editor. E poi mi chiedo: nell'ipotesi che i nostri racconti vengano pubblicati con le modifiche apportate dagli editor (e ripeto nell'ipotesi, cioè apprezzo molto questo confronto e la discussione sulle modifiche):
1) non è un po' un controsenso che i lavori con cui siamo rientrati nel gruppo dei finalisti debbano essere diversi rispetto a quelli dell'antologia, che pure concerne il concorso e che verrà letta dal pubblico? Perchè questa differenza tra il lavoro vincitore e quello pubblico?
2) in quale modo le modifiche non opportune (e ripeto: solo quelle non opportune e visibilmente illogiche) dovrebbero costituire un momento di crescita delle nostre capacità tecniche e soprattutto rendere il racconto "più competitivo" e "appetibile" sul mercato?
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Alessandro Marabitti

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 2:24 pm

Questo mio messaggio è diretto tutti.
Prima ho avuto una piacevole conversazione con Mino. Mi ha spiegato molte cose, mi ha saputo dare delle dritte. Ha sentito la mia opinione, ha sentito come la pensavo. Mi ha chiamato proprio perché io per primo avevo mandato due email riguardo l'editing del mio racconto.
Ho riscontrato che attraverso la calma e il rispetto si arriva a delle ottime conclusioni. Su alcuni punti mi ha appoggiato e ha detto che alcuni miei accorgimenti erano esatti e mi ha,inoltre, permesso di editare di nuovo il mio racconto, reinserendo le parti del mio racconto come volevo io. Su altre parti dove forse il racconto si perdeva un pochino, mi ha detto che forse era meglio l'opera di editing dell'editor! Tanto di cappello! Si è interessato al mio lavoro, mi ha contattato prima per messaggio e poi stato con me trenta minuti al telefono... Da quanto ho capito è una persona disponibile, quindi aperta al dialogo e a tutto il resto.
Eppure vero che non tutti hanno avuto la possibilità di parlare con lui di persona, forse anche per questi quelli come me, sono stati un po' limitati. Su internet si fraintendono molte cose, a volte ci facciamo prendere dall'ira, e alla fine diciamo cose che non vogliamo. Tutti possono avere comportamenti aggressivi, però l'importante è riconoscere i propri sbagli. Io sto bene così, perché il mio problema l'ho risolto. Ho visto le altre situazione, sicuramente molti non concorderanno con me... Spero che Mino e queste persone arrivino ad una soluzione civile.
Io sto conoscendo i ragazzi finalisti, sono tutte ottime persone, intelligenti e geniali. Sicuramente si troverà una soluzione. Grazie Very Happy
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claudia94

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 2:36 pm

Alessandro Marabitti ha scritto:
Questo mio messaggio è diretto tutti.
Prima ho avuto una piacevole conversazione con Mino. Mi ha spiegato molte cose, mi ha saputo dare delle dritte. Ha sentito la mia opinione, ha sentito come la pensavo. Mi ha chiamato proprio perché io per primo avevo mandato due email riguardo l'editing del mio racconto.
Ho riscontrato che attraverso la calma e il rispetto si arriva a delle ottime conclusioni. Su alcuni punti mi ha appoggiato e ha detto che alcuni miei accorgimenti erano esatti e mi ha,inoltre, permesso di editare di nuovo il mio racconto, reinserendo le parti del mio racconto come volevo io. Su altre parti dove forse il racconto si perdeva un pochino, mi ha detto che forse era meglio l'opera di editing dell'editor! Tanto di cappello! Si è interessato al mio lavoro, mi ha contattato prima per messaggio e poi stato con me trenta minuti al telefono... Da quanto ho capito è una persona disponibile, quindi aperta al dialogo e a tutto il resto.
Eppure vero che non tutti hanno avuto la possibilità di parlare con lui di persona, forse anche per questi quelli come me, sono stati un po' limitati. Su internet si fraintendono molte cose, a volte ci facciamo prendere dall'ira, e alla fine diciamo cose che non vogliamo. Tutti possono avere comportamenti aggressivi, però l'importante è riconoscere i propri sbagli. Io sto bene così, perché il mio problema l'ho risolto. Ho visto le altre situazione, sicuramente molti non concorderanno con me... Spero che Mino e queste persone arrivino ad una soluzione civile.
Io sto conoscendo i ragazzi finalisti, sono tutte ottime persone, intelligenti e geniali. Sicuramente si troverà una soluzione. Grazie Very Happy

Concordo pienamente con Alessandro! Ma proprio PIENAMENTE!!! E rivolgo questo messaggio proprio a Mino con cui anche io ho avuto una piacevole conversazione.. un po di tira e molla e siamo arrivati ad una pacifica soluzione!
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Simona 2.0

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 4:26 pm

Solo una domanda a conclusione delle spiacevoli controversi che si sono create: gli editor personalmente hanno rifiutato la mia proposta?
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Jethro J. Cohen

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 5:41 pm

Al Director da noi ragazzi

Carissimo Director,
ti scriviamo questa lettera aperta perché siamo certi di poter instaurare un dibattito in virtù di quei principi che il concorso sostiene di valorizzare, e perché siamo certi che, dacché ami i tuoi giovani e cerchi di valorizzarli, non ti tirerai indietro dal dibattere con noi, certi di poter contare sulla fiducia che nutriamo nei tuoi confronti e nella fiducia che tu stesso in noi sostieni di riporre. La nostra quindi non è una “querelle” - come sei solito definirla - né tanto meno una mancanza d’umiltà o di rispetto nei vostri confronti - in quanto Scrivoanchio ha fatto molto per ognuno di noi - ma solo la speranza di una delucidazione e di confronto. E speriamo, quindi, che questa volta sarai disposto a parlare con noi, dal momento che in altre occasioni hai preferito non farlo.
Voi vi dichiarate un concorso serio e importante, formato da persone qualificate e competenti. Noi questo non possiamo metterlo di dubbio, dacché di persone così che lavorano per Scrivoanchio ne abbiamo conosciute ( Feldia, Debora, Michele, Teresa, per citarne alcuni); tuttavia, a volte queste caratteristiche sono mancate.
Di fatto, siamo rimasti delusi e talora offesi da alcune decisioni: andiamo per ordine.

Questione tutor: nessuno ha obbligato i tutor a diventarlo quest’anno, e se lo abbiamo fatto non è stato certo per l’inutile e stupida smania di vedere il nostro nick colorato in viola e neppure per la pretesa di diventare di nuovo finalisti, tant’è che ad esempio Sara neppure lo ha inviato il racconto. Lo abbiamo fatto perché in Scrivoanchio ancora, forse ingenuamente, credevamo – ma non Scrivoanchio come concorso letterario per adolescenti, come antologia, come meccanismi, bensì Scrivoanchio come famiglia, come atmosfera magica, come casa; anche se, a dire il vero, questo spirito che aleggia tra noi è stato tristemente e, s’è lecito permetterci, stupidamente paragonato a quello di una gita sociale.
Voi stessi, infatti, avete ripetuto che l’obbiettivo di Scrivoanchio è quello di costruire una comunità, una famiglia. Ecco perché siamo rimasti dispiaciuti quando, senza preavviso, abbiamo avuto la sorpresa che i Tutor non sarebbero stati presenti ad Alberobello. Fino al giorno prima della proclamazione era dato per certo e scontato. Lo s’è scoperto solo al termine dell’annuncio dei 20, il che c’è sembrato sinceramente poco corretto. Infatti, come ripetuto, alcuni, in primis Giuseppe e Sara, speravano di esserci ugualmente allo stage, ma non per forza come finalisti, perché non siamo ragazzi che pretendono ed esigono, ma per sentirsi anche quest’anno parte di questo mondo che continuiamo a sentire nostro.
Tuttavia, in maniera disillusa e disincantata, ci stiamo ricredendo.
Infatti, dapprima c’era stato detto giustamente che la mancanza di Giuseppe e di Sara, o di qualcun altro, era dovuto alla carenza di fondi, e qui non potevamo certo sindacare, se non sul fatto che non fossimo stati avvisati da prima; tuttavia, scoprire invece che un altro tutor è stato scelto a tavolino in seguito, ci ha amareggiati e delusi, oltre a mettere in dubbio la motivazione che voi ci avete fornito a tal proposito. Personalmente, nutriamo una grande stima per Marco, grande amico e grande persona, tant’è che ci dispiace doverlo nominare nella presente, ma lui, intelligentemente, saprà certo cogliere che non si tratta di un attacco nei suoi confronti ma del meccanismo ancora ignoto per cui lui sia stato preferito ad altri che oggettivamente sembrano aver meritato di più quel posto.
Non vogliamo pensare che la tua scelta, Mino, sia stata dovuta semplicemente al fatto che ti serviva una persona che passasse i giorni interi allo stand del salone, a Torino, come Marco e la sua famiglia con molta disponibilità hanno fatto l’anno scorso.
Non vogliamo pensare che la scelta sia dovuta soltanto a questioni di necessità e non all’effettiva meritocrazia.
Non vogliamo pensare che Giuseppe e Sara, o Matteo, o qualcun altro (già finalista o non) sia stato privato di questa possibilità solo perché alla Tholos semplicemente facesse comodo avere una persona che svolgesse, gratuitamente e semplicemente spinta dalla passione che la lega a questa realtà, degli incarichi che voi avevate difficoltà ad adempiere. Certo si può dire che anche Sara è torinese e quindi il fatto che Marco sia stato scelto perché c’era bisogno di lui al salone non sarebbe valido; ma sappiamo benissimo che Marco è più capace di gestire l’evento giacché l’ha già fatto con successo e perché la sua stessa famiglia s’impegna nella riuscita dell’iniziativa, e d’altro canto sappiamo che siete rimasti delusi dalla scarsa collaborazione per il Salone da parte dei finalisti torinesi della scorsa edizione, trai quali c’era proprio Sara.
Sì, sappiamo bene che del Salone non s’è fatto purtroppo più nulla, ma evidentemente l’accordo con Marco era già stato fatto e non gli si poteva certamente più dire che non sarebbe venuto allo stage, sarebbe comunque stata l’ennesima scorrettezza. Inoltre, anche se Marco ha fatto bene allo stage l’anno scorso, si poteva premiare qualcun altro al suo posto – in virtù di quanto suddetto-, anche perché lui la sua possibilità l’ha avuta.
Insomma, la cosa che più ha indispettito non è stata la scelta di Marco in sé, ma il fatto che a gente, che obbiettivamente s’è impegnata al massimo ed è stata sempre presente, sia stato preferito qualcun altro che, pur a causa di impegni oggettivi e indiscutibili, non ha offerto il contributo adeguato. D’altronde, ad esempio, siete stati voi ad aver definito Giuseppe stesso Miglior Tutor, conferendogli quel premio di cui tuttora, a parte il significato simbolico indiscutibile, ignoriamo il senso e l’utilità; quindi voi stessi avete ammesso che ha svolto il suo compito nella maniera più idonea e migliore possibile. Così come preziosa è stata la presenza di Sara sul forum, la quale ha portato a termine tutti i compiti, come quello dell’editing del racconto di rete, per esempio.
Non vogliamo di certo neppure minimamente pensare che sia stata fatta questa scelta – quella di escludere Sara e Giuseppe (oltre che dai finalisti) dai tutor – per separare il gruppo unito che s’era creato tra la maggior parte di noi reduci dall’edizione 2012 (di cui fanno parte gli altri veterani ora finalisti) con il solo intento di favorire così il concorso; infatti questa decisione sarebbe incompatibile con il vostro principio di creare un gruppo, una comunità e una famiglia, quindi sarebbe impensabile che ciò fosse in realtà vero.
Per tale ragione, continuiamo ad interrogarci sui perché di queste incomprensibili decisioni e siamo certi che saprai delucidarci e ragguagliarci.

Andiamo adesso ad affrontare una delle questioni più spinose non solo dell’edizione di quest’anno, ma anche di quella dell’anno scorso: l’editing.
E’inutile ribadire che, a nostro modesto avviso, il modo in cui la direzione del concorso ha gestito questa faccenda non si può esattamente definire esemplare.
L’anno scorso, infatti, nessuno era a conoscenza dell’editing, e tutti i finalisti sono rimasti tristemente meravigliati nel vedere i loro lavori pubblicati in maniera diversa dall’originale, per giunta in alcuni casi condita di incoerenza e di errori grammaticali (e non è quindi vero come sostieni che solo 5 o 6 si siano lamentati).
Grazie alla collaborazione e alle discussioni tenute l’anno scorso durante lo stage, quest’anno siamo riusciti a migliorare tale aspetto, inserendolo a chiare lettere nel regolamento del concorso. Siamo rimasti peraltro sorpresi, e questa è stata una positivissima novità di quest’anno, dal fatto di avere la possibilità di vedere il nostro racconto editato e di poter controproporre una nostra versione, dando suggerimenti agli editor stessi.
Chi vuole migliorare se stesso e andare avanti, però, non può cadere nell’errore di dire: ho fatto tanto, ora posso anche fermarmi. Questa è, infatti, una trappola in cui è molto facile cadere e in cui una realtà che vuole emergere, a livello nazionale e internazionale, non può correre il rischio di rimanere imprigionata. Nessuno, infatti, contesta il processo di editing in quanto tale: siamo tutti quanti coscienti del fatto che esso è una realtà che appartiene all’intero mondo dell’editoria, una realtà che non può e non deve essere cancellata, una realtà utile e importantissima; ma è proprio perché tutti quanti noi riteniamo l’editing una realtà utile e importantissima che non possiamo e non dobbiamo soprassedere su certe situazioni che si sono venute a creare.
Se è vero come è vero, ad esempio, che lo scopo dell’editing è quello di rendere il romanzo, il racconto, il saggio, lo scritto in generale più leggibile e accattivante agli occhi del lettore, ci chiediamo che senso abbia modificare o, in certi casi, addirittura eliminare le dediche, che non fanno parte, logicamente, dello scritto.
Se è vero come è vero che l’editing deve migliorare il racconto, nella lingua, nella credibilità, nella trama, nella coerenza, ci chiediamo come mai in questo processo, e praticamente in ogni racconto, siano stati inseriti errori di punteggiatura e di grammatica, strani personaggi che una pagina prima sono vivi e la pagina dopo sono misteriosamente risuscitati; come mai un albatros sia stato definito “leggero e greve” quando un albatros è, proporzionalmente, nel mondo degli uccelli quello che una nave da crociera è nel mondo dei mezzi di locomozione; come mai Robin Hood, Inghilterra XIII secolo, sia misteriosamente diventato Arsenio Lupin, Francia XX secolo. Sono tanti altri gli esempi che potremmo fare, ma ci limitiamo a questi. Ora, noi non mettiamo assolutamente in dubbio la competenza e la professionalità degli editor, né tantomeno le loro qualità come persone; ma ci sono alcuni punti che andrebbero chiariti in merito alla questione. L’editor entra nel merito del racconto? Può anche darsi, ma lo fa per migliorare tutto, non per peggiorarlo. Soprattutto, l’editor non è uno scrittore: le manie di protagonismo in questa professione sono assolutamente proibite, e questo non lo diciamo noi, lo dicono tutti gli editor professionisti: guardare per verificare. La scelta di modificare o addirittura eliminare le dediche, scelta assolutamente senza senso, non può che essere dettata da manie di protagonismo, così come quella di cambiare i finali e il senso e intere parti del racconto: questo, ci dispiace dirlo, non va bene; e PER IL BENE DEL CONCORSO, quindi non per accontentare noi ragazzi, riteniamo che vadano presi seri provvedimenti in merito.
Ultima questione: pubblicare o no il nome dell’editor nell’antologia?
Il tutto era nato da una considerazione: se nel racconto sono inseriti strafalcioni grammaticali di cui il finalista non vuole farsi carico perché causati non da una sua mancanza bensì proprio dall’editor, perché tale errore deve appartenere al finalista stesso che ci mette nome e faccia? Perché il lettore non è tenuto a sapere chi è stato colui il quale ha editato il racconto che sta per leggere, così da imputare a lui gli errori? D’altronde, se siete certi che i vostri editor lavorano bene, perché non farlo!
Quindi, la proposta di Simona può essere condivisibile o meno, può anche essere non accettabile per questioni legali, e in questo caso è ovviamente da respingere; in ogni caso, dalla direzione del concorso ci si aspetta una risposta SERIA e PROFESSIONALE, non ironica e stupida. Da questo punto di vista, noi ci vediamo costretti ad abbandonare per un istante il bon ton e a condannare con voce e indignazione unanime questo modo di comportarsi semplicemente deplorevole. Il concorso non è uno scherzo: questo concetto ci è stato ribadito in più di un’ occasione, e l’abbiamo accolto; ma come non è uno scherzo per i ragazzi che vi partecipano, così, anzi, ancora di più, non lo deve essere per chi il concorso lo organizza e ci mette la faccia. La direzione del concorso, nella figura specialmente del suo organizzatore, deve essere perfetta, e deve rispettare, quindi, tutti i canoni della civile convivenza che la nostra società giustamente impone, tra cui la serietà nella risposta a chi pone una domanda seria. Ci dispiace doverlo far notare, ma non possiamo davvero farne a meno. Speriamo, e siamo sicuri, che incomprensioni del genere non capitino mai più.

Infine, questione International e pubblicità. Se quest’edizione s’è rivelata un fallimento rispetto alla precedente ( 136 partecipanti di quest’anno contro i 200 del 2012; gli oltre 300 iscritti al forum contro i quasi 800 della passata edizione, per non parlare del numero degli iscritti dagli altri stati, ovvero 0), noi ragazzi non accettiamo di esserne la causa, come più volte c’è stato imputato, incolpandoci di non aver sponsorizzato abbastanza il concorso. Non è colpa nostra se nella maggior parte delle scuole (soprattutto quelle pugliesi, quindi figuriamoci quelle delle altre regioni) non è arrivata né una locandina e neppure un comunicato che pubblicizzassero il concorso. Bensì, c’è parso che si sono volute fare le cose fin troppo in grande, pensando a espandersi nel mondo in maniera quasi utopica e spregiudicata. Ma di queste cose siete più esperti voi, dato che lavorate nel settore, quindi dobbiamo ammettere che s’è fatta la cosa giusta puntando al Sud Africa o al Venezuela e non alla Puglia o alla Basilicata, vicine alla Tholos.

In definitiva, ci limitiamo a queste cose soltanto - come scrisse Plauto - “per non allungare di più questa commedia che è già lunga”.
Vogliamo concludere dicendo che siamo delusi perché sono stati violati i principi e lesi i valori che hanno sempre contraddistinto il concorso, gli stessi che ci avevano fatto innamorare di questa realtà. Non riconosciamo più Scrivoanchio, né il Mino che ci aveva sempre accolti con quelle disponibilità e affabilità che ci chiediamo dove siano finite ora, né questo mondo che sembra vederci ormai come oggetti e non più come soggetti. Tutto ciò ci rende molto amareggiati.

Con stima, i ragazzi di Scrivoanchio.
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Ombra

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 5:45 pm

a questo punto spero che questa lettera non venga male interpretata e soprattutto mi auguro che non venga ignorata dal Director... Smile
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mtmd

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 6:09 pm

Aggiungo che, chiunque non si sentisse rappresentato da questa lettera, può benissimo dissociarsi e che il nostro obbiettivo, a prescindere, non è di fare sterile polemica Wink
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 6:21 pm

Vorrei solo aggiungere che non si tratta di remare contro, di mostrarsi sovversivi, di far vedere quanto siamo forti e imporci con l'arroganza. Abbiamo esposto dubbi e motivi del malcontento, sperando di ricevere risposte, e se chiediamo risposte é perché vogliamo capire, e se siamo desiderosi di capire é perché siamo più maturi di quel che si potrebbe aver pensato da un momento di profondo sconforto. Sappiamo che un confronto bello e sano é possibile, e speriamo si possa realizzare nel migliore dei modi. Smile
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 7:09 pm

Aggiungo che è tutto finalizzato a rendere questo concorso ancora migliore e ancora più bello di quello che è, non solo per fare sterile polemica Smile e che mi aspetto, come credo tutti, una risposta dagli stessi toni usati nella lettera, cioè pacifici, moderati e costruttivi.
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Disinfinito Cinque

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 7:55 pm

Mi dispiace che l'atmosfera si sia un po' rovinata... anche se si sta ritornando a tomi calmi, pacati e aperti al confronto. Che dire, spero che anche con queste piccole incomprensioni il concorso vada avanti, insieme a tutti quelli che hanno partecipato e che parteciperannò.
Aspetto con ansia le risposte per l'editing del mio racconto. Ragazzi non perdiamoci! Smile
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phos.

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 8:12 pm

Concordo con quel 'Non perdiamoci' di Disinfinito: ho fiducia che l'aria possa tornare la solita cappa di tranquillità e familiarità di sempre, senza attriti che stonano con ciò che Scrivoanchio ha rappresentato e rappresenta per me e per chi prima di me ha creduto e continua a credere nel meraviglioso clima che il concorso saprebbe creare.
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyGio Apr 11, 2013 8:46 pm

Alessandro Marabitti ha scritto:
Questo mio messaggio è diretto tutti.
Prima ho avuto una piacevole conversazione con Mino. Mi ha spiegato molte cose, mi ha saputo dare delle dritte. Ha sentito la mia opinione, ha sentito come la pensavo. Mi ha chiamato proprio perché io per primo avevo mandato due email riguardo l'editing del mio racconto.
Ho riscontrato che attraverso la calma e il rispetto si arriva a delle ottime conclusioni. Su alcuni punti mi ha appoggiato e ha detto che alcuni miei accorgimenti erano esatti e mi ha,inoltre, permesso di editare di nuovo il mio racconto, reinserendo le parti del mio racconto come volevo io. Su altre parti dove forse il racconto si perdeva un pochino, mi ha detto che forse era meglio l'opera di editing dell'editor! Tanto di cappello! Si è interessato al mio lavoro, mi ha contattato prima per messaggio e poi stato con me trenta minuti al telefono... Da quanto ho capito è una persona disponibile, quindi aperta al dialogo e a tutto il resto.
Eppure vero che non tutti hanno avuto la possibilità di parlare con lui di persona, forse anche per questi quelli come me, sono stati un po' limitati. Su internet si fraintendono molte cose, a volte ci facciamo prendere dall'ira, e alla fine diciamo cose che non vogliamo. Tutti possono avere comportamenti aggressivi, però l'importante è riconoscere i propri sbagli. Io sto bene così, perché il mio problema l'ho risolto. Ho visto le altre situazione, sicuramente molti non concorderanno con me... Spero che Mino e queste persone arrivino ad una soluzione civile.
Io sto conoscendo i ragazzi finalisti, sono tutte ottime persone, intelligenti e geniali. Sicuramente si troverà una soluzione. Grazie Very Happy
Condivido in pieno, anch'io ho avuto la possibilità di parlare con il director, mi ha fatto capire che alcune parti erano state editate per un motivo ben preciso e ha accettato di buon grado le mie modifiche. Alla fine il modo migliore di risolvere i problemi è un semplice confronto diretto e rispettoso Smile
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Toska

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 12:37 pm

Io condivido tutto ciò che è stato scritto nella lettera, e tutto ciò che i miei amici hanno detto qui sopra. E chiedo anche venia per il mio recente assenteismo, ma sono stata in gita, e non mi è stato possibile connettermi al forum.
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semidio

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 12:53 pm

Oggi Mino ha chiamato anche me. Ha riletto personalmente il testo e con calma mi ha fatto notare qualche errore e una o due frasi che vanno più o meno cambiate. Abbiamo parlato un po' anche della situazione che si sta evolvendo. Non so bene che dire, quindi se straparlo scusatemi!
A me Mino è sembrata una persona apposto. Credetemi, nessuno affronta così l'editing! Nel senso che le altre case editrici sono letali e menefreghiste. Non dovete credere che stiano a braccia aperte ad aspettarci, perchè di voi e di me non li frega minimamente. Per altri saremmo solo numeri. Per Mino lo siamo? Non credo, altrimenti la possibilità di suggerire qualcosa agli editori non ci sarebbe stata, altrimenti non avrebbe mai organizzato queste attività dalla quale non trae nessun guadagno e questo lo sappiamo tutti credo.
Io dico una cosa, come se volessi pormi aldilà delle parti, fermiamoci un attimo ed osserviamo cosa sta succedendo. Prendiamo un respiro e focalizziamo lo sguardo e la mente su quello che è questa esperienza che, secondo me, nessun'altro può offrirci in un mondo come questo. Lasciamo da parte un attimo la questione tutor che comunque è frutto di una decisione della casa editrice e dunque non contestabile, lasciamo perdere un attimino l'editing. Lasciando perdere tutto questo, cos'è Scrivoanchio? Il concorso- forum che ti fa piangere quando scopri di rientrare tra i finalisti, che ti (discorso generale) ha fatto conoscere le persone speciali con cui ora vai tanto d'accordo e che diversamente non avresti mai potuto conoscere. L'editing forse non è stato dei migliori ma in pronta risposta Mino sta chiamando tutti per risolvere, ma c'è molto altro dietro tutto questo. Qualcosa a cui non dobbiamo mai smettere di essere grati. Dunque non me la sento di screditare Mino per presunti episodi o per una risposta ironica. Vi ricordo che spesso noi ragazzi facciamo largo uso dell'ironia e Mino essendo umano ogni tanto può lasciarsi andare un attimo.
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Demetra in Cenere

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 1:45 pm

semidio ha scritto:
Dunque non me la sento di screditare Mino per presunti episodi o per una risposta ironica. Vi ricordo che spesso noi ragazzi facciamo largo uso dell'ironia e Mino essendo umano ogni tanto può lasciarsi andare un attimo.

L'ironia deve accompagnare delle argomentazioni, non sostituirle.
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 2:31 pm

Ma tra le righe un'argomentazione c'era. Riguardava la proposta, che per quanto rispetto, non condivido. Gli editori. Per come è la situazione, se li citassero direttamente la critica sarebbe spostata dall'asse Mino a quello più diretto degli editori. Forse Mino non vuole prendersi la responsabilità di torturare gli editori.
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Jethro J. Cohen

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 2:35 pm

semidio ha scritto:
Ma tra le righe un'argomentazione c'era. Riguardava la proposta, che per quanto rispetto, non condivido. Gli editori. Per come è la situazione, se li citassero direttamente la critica sarebbe spostata dall'asse Mino a quello più diretto degli editori. Forse Mino non vuole prendersi la responsabilità di torturare gli editori.

Ti ha detto lui così?
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semidio

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 2:38 pm

Jethro J. Cohen ha scritto:
semidio ha scritto:
Ma tra le righe un'argomentazione c'era. Riguardava la proposta, che per quanto rispetto, non condivido. Gli editori. Per come è la situazione, se li citassero direttamente la critica sarebbe spostata dall'asse Mino a quello più diretto degli editori. Forse Mino non vuole prendersi la responsabilità di torturare gli editori.

Ti ha detto lui così?

No, l'ho pensato io ragionando sulla risposta di Demetra.
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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 2:43 pm

semidio ha scritto:
Ma tra le righe un'argomentazione c'era. Riguardava la proposta, che per quanto rispetto, non condivido. Gli editori. Per come è la situazione, se li citassero direttamente la critica sarebbe spostata dall'asse Mino a quello più diretto degli editori. Forse Mino non vuole prendersi la responsabilità di torturare gli editori.
L'argomentazione invece dovrebbe riportare se le obiezioni mosse all'editing sono fondate oppure no; se è vero che è malfatto oppure no, e se no, perché.
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Jethro J. Cohen

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MessaggioTitolo: Re: L'antologia: dall'editing alla pubblicazione   L'antologia: dall'editing alla pubblicazione - Pagina 4 EmptyVen Apr 12, 2013 2:50 pm

Va be', direi che bisogna solo aspettare che il direttore ci risponde alla lettera!
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