E dopo la scuola?

Gre ha scritto:

Ho tanti forse troppi progetti (sogni?) per il mio futuro e non sò davvero se riuscirò a realizzarli tutti prima di tutto voglio finire le superiori e questo direi che è già qualcosa io faccio lo scientifico e proprio grazie a questo ho capito che all'università non sceglierò facoltà scientifiche XD per ora progetto di fare psicologia da "grande" voglio fare la psicoterapeuta nei reparti di neuropsichiatria infantile anche se ultimamente mi è saltata in testa l'idea di fare la ricercatrice sempre in questo campo si lo sò sono un pò confusa..mi piacerebbe tanto viaggiare,vedere il mondo,abitare in luoghi diversi ma questo penso sia un sogno di tutti. All'università però voglio andare in Olanda a fare l'Erasmus.Il progetto di cantante penso che rimarrà un sogno non credo di essere brava e quindi di conseguenza continuerò sempre ma per mio diletto poi chissà.. Sinceramente però il progetto che mi sta più a cuore è uno : ESSERE FELICE so che può sembrarvi ovvio e stupido ma comunque io lo auguro a me stessa e a tutti voi (mi avete beccato in un momento positivo vi consiglio di godervelo perchè non sono sempre così ahahahahahahhahaha XD)

Giá. Essere felice è una gran cosa e la più grande aspirazione che tutti abbiamo nella nostra vita. E anche se sinceramente non so benissimo cosa voglia dire concretamente Felicitá, è un augurio che faccio anch'io a te più che altro spero che ognuno di voi,indipendentemente da ció che voglia fare nel futuro, realizzi i propri sogni perchè se siamo qui, su scrivoanchio, penso che siamo un po' tutti sognatori. Perciò é questa la risposta al topic secondo me : Cosa fare dopo la scuola ? Non importa se saremo in Olanda, Germania, alla facoltá di medicina, di psicologia o dall'altra parte del mondo, realizziamo i nostri sogni più segreti , solo così potremo essere FELICI.

Yin&Yang hai esplicato perfettamente ciò che volevo dire Quietriot effettivamente adoro quella frase

Io ho un rapporto complicato con il futuro. In realtà, ho un rapporto complicato con il tempo in generale. Forse è per questo che in quello che scrivo quasi sempre rientra l'argomento del tempo, volente o nolente.
perchè ho un rapporto complicato con il futuro? Perchè lo guardo ogni giorno in maniera diversa. Non proprio ogni giorno; in realtà vado a periodi. Ci sono i periodi in cui ho un atteggiamento positivo verso il futuro e altri (come quello che sto attraversando adesso) in cui ho un atteggiamento pessimista. Quando vivo questo periodo, divento apatico, asociale, acido e pieno di paure e questo non è un bene nè per me nè per le persone che mi ronzano intorno, che potrebbero essere costrette ad avere a che fare con una vipera.
Quali sono le mia paure? Principalmente, quelle di non riuscire a realizzare i miei sogni, e di perdere tutte le conoscenze e le amicizie fatte negli anni dell'adolescenza. Spesso, (ma questo anche durante la fase "ottimista" della mia visione del futuro) mi pongo una domanda: vi ricordate "vieni via con me", di Fabio Fazio e Roberto Saviano? Alla fine di ogni puntata c'era l'elenco dei motivi per cui rimanere in Italia, "Rimango perchè..." e quelli per cui andare via, "Vado via perchè...". Spesso io mi pongo proprio questa domanda: vado via o rimango? E non arrivo mai a nessuna soluzione. Da un lato, andare via in questo momento sarebbe la via più comoda e semplice, ma dall'altro la mia passione per il giornalismo e la politica mi spingerebbero a "scendere in campo" (magari non a 60 anni, quando in America si va in pensione...) per cambiare, o almeno cercare di cambiare, il nostro Stato.

Io, AndreaV, ti ammiro adesso. Tu almeno hai la volontà di cambiare e di dare il tuo contributo al nostro Paese; io invece non sono mai stata così disillusa come in questo periodo. Mi verrebbe voglia di chiudermi e di non relazionarmi con il mondo, ora che sento alcuni politici in tv dall'atteggiamento ballerino.
Per quanto riguarda il futuro, anche io ho un rapporto di amore\odio, per questo solitamente amo considerarmi tra Siclla e Cariddi. Ho scritto anche una poesia di incoraggiamento molto tempo fa. Mai nella vita percorreremo linee rette perfette, questa adolescenza viaggia da un estremo all'altro.

Andrea V. ha scritto:

Io ho un rapporto complicato con il futuro. In realtà, ho un rapporto complicato con il tempo in generale. Forse è per questo che in quello che scrivo quasi sempre rientra l'argomento del tempo, volente o nolente.
perchè ho un rapporto complicato con il futuro? Perchè lo guardo ogni giorno in maniera diversa. Non proprio ogni giorno; in realtà vado a periodi. Ci sono i periodi in cui ho un atteggiamento positivo verso il futuro e altri (come quello che sto attraversando adesso) in cui ho un atteggiamento pessimista. Quando vivo questo periodo, divento apatico, asociale, acido e pieno di paure e questo non è un bene nè per me nè per le persone che mi ronzano intorno, che potrebbero essere costrette ad avere a che fare con una vipera.
Quali sono le mia paure? Principalmente, quelle di non riuscire a realizzare i miei sogni, e di perdere tutte le conoscenze e le amicizie fatte negli anni dell'adolescenza. Spesso, (ma questo anche durante la fase "ottimista" della mia visione del futuro) mi pongo una domanda: vi ricordate "vieni via con me", di Fabio Fazio e Roberto Saviano? Alla fine di ogni puntata c'era l'elenco dei motivi per cui rimanere in Italia, "Rimango perchè..." e quelli per cui andare via, "Vado via perchè...". Spesso io mi pongo proprio questa domanda: vado via o rimango? E non arrivo mai a nessuna soluzione. Da un lato, andare via in questo momento sarebbe la via più comoda e semplice, ma dall'altro la mia passione per il giornalismo e la politica mi spingerebbero a "scendere in campo" (magari non a 60 anni, quando in America si va in pensione...) per cambiare, o almeno cercare di cambiare, il nostro Stato.

Ti capisco, Andrea, ti capisco molto bene... e lo sai, visto che ti sei bevuto tuuuuutte le mie paturnie su quello che farò "da grande" XD. Il futuro spaventa, c'è poco da fare. E immagino che spaventi perché non lo si conosce, giusto? Ora, io oggi sono in fase positiva (ottimismo & gioia di vivere, evvaialéé XD) perché forse forse ho trovato cosa fare l'anno prossimo...mano a mano che si trova qualche certezza la paura diminuisce.

Qualunque cosa tu faccia in futuro, Andrea, sono comunque convinta che andrà bene. Ti ho già detto che sono sicura delle tue capacità, quindi -in Italia o all'estero- riuscirai alla grande a realizzare i tuoi sogni. E se non tutti (anche se io mi auguro di sì) qualcuno di sicuro lo realizzerai

Comunque per quel che riguarda le amicizie, rimango della mia idea forever. Se uno ci tiene davvero le amicizie non si perdono, anche se con la fine della scuola magari uno ha meno tempo, non ci si riesce a vedere tutti i giorni, anche se il tempo passa, anche se loro abitano lontani...



(...e in questo periodo saresti una vipera? aspetta, temo di essermi persa qualcosa o.o)

Demetra in Cenere ha scritto:

Io, AndreaV, ti ammiro adesso. Tu almeno hai la volontà di cambiare e di dare il tuo contributo al nostro Paese; io invece non sono mai stata così disillusa come in questo periodo. Mi verrebbe voglia di chiudermi e di non relazionarmi con il mondo, ora che sento alcuni politici in tv dall'atteggiamento ballerino.
Per quanto riguarda il futuro, anche io ho un rapporto di amore\odio, per questo solitamente amo considerarmi tra Siclla e Cariddi. Ho scritto anche una poesia di incoraggiamento molto tempo fa. Mai nella vita percorreremo linee rette perfette, questa adolescenza viaggia da un estremo all'altro.

Grazie per l'ammirazione Demetra, e grazie Sara per l'incoraggiamento La disillusione legata alla politica è un sentimento che vedo molto diffuso, specialmente tra noi adolescenti, e sinceramente mi sembra anche normale. Vi dirò questa cosa.
Qualche tempo fa, dato che mi approssimo alla fatidica data dei 18 anni, mi è arrivata a casa la tessera elettorale. Ora, le elezioni sono a febbraio, e io compio gli anni a maggio, quindi non mi dovrei porre il problema, però, per sfizio, me lo sono posto, e mi sono chiesto chi avrei votato se ne avessi avuto la possibilità, e non sono giunto a nessuna risposta (ma questa discussione sulla politica, mi sa, è meglio spostarla nel topic sul mondo che ci circonda XD).

Andrea V. ha scritto:

Demetra in Cenere ha scritto:

Io, AndreaV, ti ammiro adesso. Tu almeno hai la volontà di cambiare e di dare il tuo contributo al nostro Paese; io invece non sono mai stata così disillusa come in questo periodo. Mi verrebbe voglia di chiudermi e di non relazionarmi con il mondo, ora che sento alcuni politici in tv dall'atteggiamento ballerino.
Per quanto riguarda il futuro, anche io ho un rapporto di amore\odio, per questo solitamente amo considerarmi tra Siclla e Cariddi. Ho scritto anche una poesia di incoraggiamento molto tempo fa. Mai nella vita percorreremo linee rette perfette, questa adolescenza viaggia da un estremo all'altro.

Grazie per l'ammirazione Demetra, e grazie Sara per l'incoraggiamento La disillusione legata alla politica è un sentimento che vedo molto diffuso, specialmente tra noi adolescenti, e sinceramente mi sembra anche normale. Vi dirò questa cosa.
Qualche tempo fa, dato che mi approssimo alla fatidica data dei 18 anni, mi è arrivata a casa la tessera elettorale. Ora, le elezioni sono a febbraio, e io compio gli anni a maggio, quindi non mi dovrei porre il problema, però, per sfizio, me lo sono posto, e mi sono chiesto chi avrei votato se ne avessi avuto la possibilità, e non sono giunto a nessuna risposta (ma questa discussione sulla politica, mi sa, è meglio spostarla nel topic sul mondo che ci circonda XD).

tu non hai idea di quanto ti invidio perché non hai ancora 18 anni -_- Io li ho fatti a settembre, giovedì sono andata a ritirare la tessera (dopo mesi XD) e sì, io il problema ce l'avrò XD Non ho ancora idea di chi votare, te l'avevo pure detto, non mi importa molto della politica, anche se so che è sbagliato, che dovrei interessarmi di più....

...comunque hai ragione, forse siamo OT XD

La politica.... io ringrazio il cielo che ancora ho 16 e non dovrò votare... ma non perchè non amo la politica! anzi, mi interesso molto, ma in questo periodo sono davvero molto delusa e confusa dalla nostra classe dirigente. Prima lo ero di meno, ma adesso lo sono più che mai vedendo come essi si comportano, come c'è poco rispetto tra i vari partiti.... sono veramente delusa ed è veramente molto difficile per me identificarmi in qualche politico o partito... spero di non essere l'unica!

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

rma.roby ha scritto:

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

Io, come ho già avuto modo di dire qualche altra volta, sono molto combattuto. Da un lato, infatti, mi piacerebbe rimanere in Italia per cercare di cambiare le cose, perchè dopo tutto, una volta toccato il fondo, si può soltanto risalire; dall'altro lato, però, la scelta più comoda sarebbe quella che fanno molti altri ragazzi, cioè migrare verso coste più sabbiose, che ci offrano la possibilità di fare più cose con meno sacrifici.
Ma per il momento, le mie sono soltanto astrazioni. Penso che arriverà a una risposta definitiva quando sarò costretto a scegliere.

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

Io, come ho già avuto modo di dire qualche altra volta, sono molto combattuto. Da un lato, infatti, mi piacerebbe rimanere in Italia per cercare di cambiare le cose, perchè dopo tutto, una volta toccato il fondo, si può soltanto risalire; dall'altro lato, però, la scelta più comoda sarebbe quella che fanno molti altri ragazzi, cioè migrare verso coste più sabbiose, che ci offrano la possibilità di fare più cose con meno sacrifici.
Ma per il momento, le mie sono soltanto astrazioni. Penso che arriverà a una risposta definitiva quando sarò costretto a scegliere.

Ho letto quello che avevi scritto su questo topic qualche giorno fa... Dicevi che la tua passione è il giornalismo e la politica (complimenti! Sia per il tipo di passione sia per averla già individuata!). Mi interessa moltissimo l'opinione di altri ragazzi/e che tra poco dovranno fare la scelta universitaria... quali sono, per voi, i criteri per scegliere cosa studiare dopo le superiori? Considerate l'ambito in cui riuscite meglio, le possibilità di trovare lavoro in Italia/ all'estero?
E per chi ha già scelto la sua strada, quali sono stati i fattori determinanti?

Allora io parlo come colei che ha già scelto. Allora la mia scelta é "particolare" perché esattamente l'opposto del mio corso di studi liceale. Io ho frequentato il classico con un indirizzo chiamato Brocca particolare ovvero più ore di storia dell'arte e studiavo materie come archeologia, restauro, museologia (oltre ad una diversa distribuzione delle materie scientifiche durante il quinquennio e anche lo studio del diritto per due anni).
Ora, all'università frequento la Scuola Superiore Per Mediatori Linguistici (ovvero interpreti e traduttori, e no non è Lingue). A cosa è dovuto questo cambiamento? Alla consapevolezza che la passione per le materie umanistiche era di ancora forte ma non il desiderio di fare di queste una futura professione; in più il campo delle lingue straniere è tra quelli che più mi interessano, mi riescono e che hanno più opportunità sia all'estero che in Italia (ma spero all'estero)

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

Io, come ho già avuto modo di dire qualche altra volta, sono molto combattuto. Da un lato, infatti, mi piacerebbe rimanere in Italia per cercare di cambiare le cose, perchè dopo tutto, una volta toccato il fondo, si può soltanto risalire; dall'altro lato, però, la scelta più comoda sarebbe quella che fanno molti altri ragazzi, cioè migrare verso coste più sabbiose, che ci offrano la possibilità di fare più cose con meno sacrifici.
Ma per il momento, le mie sono soltanto astrazioni. Penso che arriverà a una risposta definitiva quando sarò costretto a scegliere.

Ho letto quello che avevi scritto su questo topic qualche giorno fa... Dicevi che la tua passione è il giornalismo e la politica (complimenti! Sia per il tipo di passione sia per averla già individuata!). Mi interessa moltissimo l'opinione di altri ragazzi/e che tra poco dovranno fare la scelta universitaria... quali sono, per voi, i criteri per scegliere cosa studiare dopo le superiori? Considerate l'ambito in cui riuscite meglio, le possibilità di trovare lavoro in Italia/ all'estero?
E per chi ha già scelto la sua strada, quali sono stati i fattori determinanti?

Allora, ti parlo del ragionamento che sto facendo io per compiere la mia scelta, che è già orientata ma non ancora definitiva.
Nella migliore delle ipotesi l'università dura cinque anni: tre per il corso"normale", non saprei come chiamarlo, e due per la specialistica. Totale:cinque anni di studio, uno studio diverso, più intenso e approfondito rispetto a quello che si fa alle scuole superiori, uno studio che, chiedo conferma a Erika, toglie più tempo rispetto allo studio del liceo. Per questo motivo, e anche per la salvaguardia della mia saluta mentale, non sceglierei mai di studiare materie che non mi appassionano. Bisogna anche però fare i conti con quello che viene dopo l'università, ovvero il lavoro. Certo, lo studio mi deve affascinare, ma se dopo non mi serve a niente e non mi offre opportunità?
Per questo motivo, cerco una facoltà che mi garantisca qualche "paracadute". So che è brutto da dire, ma è così.
Come hai giustamente ricordato(e mi fa piacere che tu sia andato a rileggere il mio post di qualche tempo fa ) la mia passione principale è quella per il giornalismo, ed è quella la carriera che vorrei intraprendere una volta terminati gli studi. Ma sono consapevole che quella del giornalista è una carriera tosta, e nel malaugurato caso non dovesse andarmi bene, vorrei avere la possibilità di trovare lavoro anche in qualche ambito diverso.

quietriot ha scritto:

Allora io parlo come colei che ha già scelto. Allora la mia scelta é "particolare" perché esattamente l'opposto del mio corso di studi liceale. Io ho frequentato il classico con un indirizzo chiamato Brocca particolare ovvero più ore di storia dell'arte e studiavo materie come archeologia, restauro, museologia (oltre ad una diversa distribuzione delle materie scientifiche durante il quinquennio e anche lo studio del diritto per due anni).
Ora, all'università frequento la Scuola Superiore Per Mediatori Linguistici (ovvero interpreti e traduttori, e no non è Lingue). A cosa è dovuto questo cambiamento? Alla consapevolezza che la passione per le materie umanistiche era di ancora forte ma non il desiderio di fare di queste una futura professione; in più il campo delle lingue straniere è tra quelli che più mi interessano, mi riescono e che hanno più opportunità sia all'estero che in Italia (ma spero all'estero)

Mi sembra proprio di capire che tu sia soddisfatta della scelta che hai fatto! Ti auguro di poter arrivare a fare il lavoro che più ti piace!

rma.roby ha scritto:

quietriot ha scritto:

Allora io parlo come colei che ha già scelto. Allora la mia scelta é "particolare" perché esattamente l'opposto del mio corso di studi liceale. Io ho frequentato il classico con un indirizzo chiamato Brocca particolare ovvero più ore di storia dell'arte e studiavo materie come archeologia, restauro, museologia (oltre ad una diversa distribuzione delle materie scientifiche durante il quinquennio e anche lo studio del diritto per due anni).
Ora, all'università frequento la Scuola Superiore Per Mediatori Linguistici (ovvero interpreti e traduttori, e no non è Lingue). A cosa è dovuto questo cambiamento? Alla consapevolezza che la passione per le materie umanistiche era di ancora forte ma non il desiderio di fare di queste una futura professione; in più il campo delle lingue straniere è tra quelli che più mi interessano, mi riescono e che hanno più opportunità sia all'estero che in Italia (ma spero all'estero)

Mi sembra proprio di capire che tu sia soddisfatta della scelta che hai fatto! Ti auguro di poter arrivare a fare il lavoro che più ti piace!

Si per ora sono soddisfatta del percorso dei risultati e non ho rimpianto, spero di continuare così e grazie.

Per rispondere ad Andrea, almeno da quel che mi riguarda, scegliere un ambito che non ti interessa è un vero suicidio. Tutte le materie, gli esami, i corsi sono collegati e hanno tutti uno stesso tema di fondo. Con che testa uno si impegnerebbe?

quietriot ha scritto:

rma.roby ha scritto:

quietriot ha scritto:

Allora io parlo come colei che ha già scelto. Allora la mia scelta é "particolare" perché esattamente l'opposto del mio corso di studi liceale. Io ho frequentato il classico con un indirizzo chiamato Brocca particolare ovvero più ore di storia dell'arte e studiavo materie come archeologia, restauro, museologia (oltre ad una diversa distribuzione delle materie scientifiche durante il quinquennio e anche lo studio del diritto per due anni).
Ora, all'università frequento la Scuola Superiore Per Mediatori Linguistici (ovvero interpreti e traduttori, e no non è Lingue). A cosa è dovuto questo cambiamento? Alla consapevolezza che la passione per le materie umanistiche era di ancora forte ma non il desiderio di fare di queste una futura professione; in più il campo delle lingue straniere è tra quelli che più mi interessano, mi riescono e che hanno più opportunità sia all'estero che in Italia (ma spero all'estero)

Mi sembra proprio di capire che tu sia soddisfatta della scelta che hai fatto! Ti auguro di poter arrivare a fare il lavoro che più ti piace!

Si per ora sono soddisfatta del percorso dei risultati e non ho rimpianto, spero di continuare così e grazie.

Per rispondere ad Andrea, almeno da quel che mi riguarda, scegliere un ambito che non ti interessa è un vero suicidio. Tutte le materie, gli esami, i corsi sono collegati e hanno tutti uno stesso tema di fondo. Con che testa uno si impegnerebbe?

Appunto per questo. Quando ne abbiamo parlato domenica con Ale, lui diceva che con Scienze Politiche(sveliamo la facoltà misteriosa) non ci sono grandissime opportunità di lavoro. Questo è vero, ma io ho visto gli esami, e e a me piacciono tantissimo: storia contemporanea, storia delle dottrine politiche, storia delle dottrine economiche, storia delle relazioni internazionali, statistica, inglese, francese, diritto pubblico, diritto costituzionale italiano e comparato... E poi, per chi vuole seguire la strada del giornalismo, credo sia un'ottima laurea. Si parla tantissimo di politica interna, politica internazionale, Unione Europea... Io penso che chi è in grado di parlare con criterio di questi argomenti possa avere un vantaggio rispetto a chi non lo è perchè ha fatto un percorso di studi diverso

Mi ricordo e c'ero anch'io e convenivo con te sul fatto che quel percorso fosse il più adatto per le tue aspirazioni

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

Io, come ho già avuto modo di dire qualche altra volta, sono molto combattuto. Da un lato, infatti, mi piacerebbe rimanere in Italia per cercare di cambiare le cose, perchè dopo tutto, una volta toccato il fondo, si può soltanto risalire; dall'altro lato, però, la scelta più comoda sarebbe quella che fanno molti altri ragazzi, cioè migrare verso coste più sabbiose, che ci offrano la possibilità di fare più cose con meno sacrifici.
Ma per il momento, le mie sono soltanto astrazioni. Penso che arriverà a una risposta definitiva quando sarò costretto a scegliere.

Ho letto quello che avevi scritto su questo topic qualche giorno fa... Dicevi che la tua passione è il giornalismo e la politica (complimenti! Sia per il tipo di passione sia per averla già individuata!). Mi interessa moltissimo l'opinione di altri ragazzi/e che tra poco dovranno fare la scelta universitaria... quali sono, per voi, i criteri per scegliere cosa studiare dopo le superiori? Considerate l'ambito in cui riuscite meglio, le possibilità di trovare lavoro in Italia/ all'estero?
E per chi ha già scelto la sua strada, quali sono stati i fattori determinanti?

Allora, ti parlo del ragionamento che sto facendo io per compiere la mia scelta, che è già orientata ma non ancora definitiva.
Nella migliore delle ipotesi l'università dura cinque anni: tre per il corso"normale", non saprei come chiamarlo, e due per la specialistica. Totale:cinque anni di studio, uno studio diverso, più intenso e approfondito rispetto a quello che si fa alle scuole superiori, uno studio che, chiedo conferma a Erika, toglie più tempo rispetto allo studio del liceo. Per questo motivo, e anche per la salvaguardia della mia saluta mentale, non sceglierei mai di studiare materie che non mi appassionano. Bisogna anche però fare i conti con quello che viene dopo l'università, ovvero il lavoro. Certo, lo studio mi deve affascinare, ma se dopo non mi serve a niente e non mi offre opportunità?
Per questo motivo, cerco una facoltà che mi garantisca qualche "paracadute". So che è brutto da dire, ma è così.
Come hai giustamente ricordato(e mi fa piacere che tu sia andato a rileggere il mio post di qualche tempo fa ) la mia passione principale è quella per il giornalismo, ed è quella la carriera che vorrei intraprendere una volta terminati gli studi. Ma sono consapevole che quella del giornalista è una carriera tosta, e nel malaugurato caso non dovesse andarmi bene, vorrei avere la possibilità di trovare lavoro anche in qualche ambito diverso.

Sono d'accordo con quello che dici e anche io penso a tutti questi aspetti. Infatti ho già eliminato tutte le facoltà che mi porterebbero a studiare argomenti che "non sentirei miei". Indubbiamente, però, bisogna anche considerare le opportunità di lavoro. Penso che mi sarebbe d'aiuto riuscire ad individuare la mia passione più grande, dato che ho molti interessi e non so quale sia l'ambito che meglio mi rappresenta. Sono al quarto anno, e quindi ho ancora un po' di tempo per decidere, ma cerco continuamente quale potrebbe essere la mia strada e il mio posto nel mondo. Spero di chiarirmi presto le idee, confuse dal fatto che, ad esempio, a scuola le materie in cui vado meglio sono diametralmente opposte (italiano e chimica...). Penso che a 17 anni stare ancora qui a dire: "le materie in cui vado meglio sono..." sia un po' (un po' tanto) riduttivo, ma il fatto è che anche la mia attenzione si rivolge a vari settori. Un sogno sarebbe diventare una sceneggiatrice, ma mi piacerebbe anche studiare Medicina.
Mi considero in una posizione privilegiata al momento, avendo la possibilità di scegliere con calma e studiare quello che preferisco.
Scusate il messaggio dallo sviluppo logicamente contorto e forse un po' ripetitivo, ma dopo ore di studio di filosofia...

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

Io, come ho già avuto modo di dire qualche altra volta, sono molto combattuto. Da un lato, infatti, mi piacerebbe rimanere in Italia per cercare di cambiare le cose, perchè dopo tutto, una volta toccato il fondo, si può soltanto risalire; dall'altro lato, però, la scelta più comoda sarebbe quella che fanno molti altri ragazzi, cioè migrare verso coste più sabbiose, che ci offrano la possibilità di fare più cose con meno sacrifici.
Ma per il momento, le mie sono soltanto astrazioni. Penso che arriverà a una risposta definitiva quando sarò costretto a scegliere.

Ho letto quello che avevi scritto su questo topic qualche giorno fa... Dicevi che la tua passione è il giornalismo e la politica (complimenti! Sia per il tipo di passione sia per averla già individuata!). Mi interessa moltissimo l'opinione di altri ragazzi/e che tra poco dovranno fare la scelta universitaria... quali sono, per voi, i criteri per scegliere cosa studiare dopo le superiori? Considerate l'ambito in cui riuscite meglio, le possibilità di trovare lavoro in Italia/ all'estero?
E per chi ha già scelto la sua strada, quali sono stati i fattori determinanti?

Allora, ti parlo del ragionamento che sto facendo io per compiere la mia scelta, che è già orientata ma non ancora definitiva.
Nella migliore delle ipotesi l'università dura cinque anni: tre per il corso"normale", non saprei come chiamarlo, e due per la specialistica. Totale:cinque anni di studio, uno studio diverso, più intenso e approfondito rispetto a quello che si fa alle scuole superiori, uno studio che, chiedo conferma a Erika, toglie più tempo rispetto allo studio del liceo. Per questo motivo, e anche per la salvaguardia della mia saluta mentale, non sceglierei mai di studiare materie che non mi appassionano. Bisogna anche però fare i conti con quello che viene dopo l'università, ovvero il lavoro. Certo, lo studio mi deve affascinare, ma se dopo non mi serve a niente e non mi offre opportunità?
Per questo motivo, cerco una facoltà che mi garantisca qualche "paracadute". So che è brutto da dire, ma è così.
Come hai giustamente ricordato(e mi fa piacere che tu sia andato a rileggere il mio post di qualche tempo fa ) la mia passione principale è quella per il giornalismo, ed è quella la carriera che vorrei intraprendere una volta terminati gli studi. Ma sono consapevole che quella del giornalista è una carriera tosta, e nel malaugurato caso non dovesse andarmi bene, vorrei avere la possibilità di trovare lavoro anche in qualche ambito diverso.

Sono d'accordo con quello che dici e anche io penso a tutti questi aspetti. Infatti ho già eliminato tutte le facoltà che mi porterebbero a studiare argomenti che "non sentirei miei". Indubbiamente, però, bisogna anche considerare le opportunità di lavoro. Penso che mi sarebbe d'aiuto riuscire ad individuare la mia passione più grande, dato che ho molti interessi e non so quale sia l'ambito che meglio mi rappresenta. Sono al quarto anno, e quindi ho ancora un po' di tempo per decidere, ma cerco continuamente quale potrebbe essere la mia strada e il mio posto nel mondo. Spero di chiarirmi presto le idee, confuse dal fatto che, ad esempio, a scuola le materie in cui vado meglio sono diametralmente opposte (italiano e chimica...). Penso che a 17 anni stare ancora qui a dire: "le materie in cui vado meglio sono..." sia un po' (un po' tanto) riduttivo, ma il fatto è che anche la mia attenzione si rivolge a vari settori. Un sogno sarebbe diventare una sceneggiatrice, ma mi piacerebbe anche studiare Medicina.
Mi considero in una posizione privilegiata al momento, avendo la possibilità di scegliere con calma e studiare quello che preferisco.
Scusate il messaggio dallo sviluppo logicamente contorto e forse un po' ripetitivo, ma dopo ore di studio di filosofia...

Guarda, secondo me sono dubbi che si chiariscono con il tempo. Io quando avevo 14 anni e sono entrato per la prima volta nella mia classe del liceo scientifico avevo due enormi passioni:il giornalismo, e l'astronomia. Mi sarebbe piaciuto infatti studiare l'Universo, le stelle, i pianeti, i buchi neri... E'una passione che ho ancora, e non hai idea infatti di quanto tempo io perda a leggere su Internet articoli di carattere scientifico su questi argomenti, mi affascinano veramente tanto. Col tempo però, piano piano, ho capito quale era la mia vera vocazione

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

Io, come ho già avuto modo di dire qualche altra volta, sono molto combattuto. Da un lato, infatti, mi piacerebbe rimanere in Italia per cercare di cambiare le cose, perchè dopo tutto, una volta toccato il fondo, si può soltanto risalire; dall'altro lato, però, la scelta più comoda sarebbe quella che fanno molti altri ragazzi, cioè migrare verso coste più sabbiose, che ci offrano la possibilità di fare più cose con meno sacrifici.
Ma per il momento, le mie sono soltanto astrazioni. Penso che arriverà a una risposta definitiva quando sarò costretto a scegliere.

Ho letto quello che avevi scritto su questo topic qualche giorno fa... Dicevi che la tua passione è il giornalismo e la politica (complimenti! Sia per il tipo di passione sia per averla già individuata!). Mi interessa moltissimo l'opinione di altri ragazzi/e che tra poco dovranno fare la scelta universitaria... quali sono, per voi, i criteri per scegliere cosa studiare dopo le superiori? Considerate l'ambito in cui riuscite meglio, le possibilità di trovare lavoro in Italia/ all'estero?
E per chi ha già scelto la sua strada, quali sono stati i fattori determinanti?

Allora, ti parlo del ragionamento che sto facendo io per compiere la mia scelta, che è già orientata ma non ancora definitiva.
Nella migliore delle ipotesi l'università dura cinque anni: tre per il corso"normale", non saprei come chiamarlo, e due per la specialistica. Totale:cinque anni di studio, uno studio diverso, più intenso e approfondito rispetto a quello che si fa alle scuole superiori, uno studio che, chiedo conferma a Erika, toglie più tempo rispetto allo studio del liceo. Per questo motivo, e anche per la salvaguardia della mia saluta mentale, non sceglierei mai di studiare materie che non mi appassionano. Bisogna anche però fare i conti con quello che viene dopo l'università, ovvero il lavoro. Certo, lo studio mi deve affascinare, ma se dopo non mi serve a niente e non mi offre opportunità?
Per questo motivo, cerco una facoltà che mi garantisca qualche "paracadute". So che è brutto da dire, ma è così.
Come hai giustamente ricordato(e mi fa piacere che tu sia andato a rileggere il mio post di qualche tempo fa ) la mia passione principale è quella per il giornalismo, ed è quella la carriera che vorrei intraprendere una volta terminati gli studi. Ma sono consapevole che quella del giornalista è una carriera tosta, e nel malaugurato caso non dovesse andarmi bene, vorrei avere la possibilità di trovare lavoro anche in qualche ambito diverso.

Sono d'accordo con quello che dici e anche io penso a tutti questi aspetti. Infatti ho già eliminato tutte le facoltà che mi porterebbero a studiare argomenti che "non sentirei miei". Indubbiamente, però, bisogna anche considerare le opportunità di lavoro. Penso che mi sarebbe d'aiuto riuscire ad individuare la mia passione più grande, dato che ho molti interessi e non so quale sia l'ambito che meglio mi rappresenta. Sono al quarto anno, e quindi ho ancora un po' di tempo per decidere, ma cerco continuamente quale potrebbe essere la mia strada e il mio posto nel mondo. Spero di chiarirmi presto le idee, confuse dal fatto che, ad esempio, a scuola le materie in cui vado meglio sono diametralmente opposte (italiano e chimica...). Penso che a 17 anni stare ancora qui a dire: "le materie in cui vado meglio sono..." sia un po' (un po' tanto) riduttivo, ma il fatto è che anche la mia attenzione si rivolge a vari settori. Un sogno sarebbe diventare una sceneggiatrice, ma mi piacerebbe anche studiare Medicina.
Mi considero in una posizione privilegiata al momento, avendo la possibilità di scegliere con calma e studiare quello che preferisco.
Scusate il messaggio dallo sviluppo logicamente contorto e forse un po' ripetitivo, ma dopo ore di studio di filosofia...

Guarda, secondo me sono dubbi che si chiariscono con il tempo. Io quando avevo 14 anni e sono entrato per la prima volta nella mia classe del liceo scientifico avevo due enormi passioni:il giornalismo, e l'astronomia. Mi sarebbe piaciuto infatti studiare l'Universo, le stelle, i pianeti, i buchi neri... E'una passione che ho ancora, e non hai idea infatti di quanto tempo io perda a leggere su Internet articoli di carattere scientifico su questi argomenti, mi affascinano veramente tanto. Col tempo però, piano piano, ho capito quale era la mia vera vocazione

...anche il protagonista del racconto che ho scritto io è legato alle stelle (in più modi, per più motivi...)! La parola "desiderio" deriva dalla parola "stelle" (=de sideribus), e ti auguro di poter realizzare presto il tuo sogno (magari continuando anche a dare un'occhiata alle stelle...)

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Andrea V. ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Parlando di politica... al di là delle opinioni personali sulla situazione politica attuale, che immagino non siano molto positive davanti all'evidenza di quanto si potrebbe fare per migliorare l'Italia... Ma voi, considerando quello che sta succedendo, avete voglia di cambiare le cose o prevale la rassegnazione?

Io, come ho già avuto modo di dire qualche altra volta, sono molto combattuto. Da un lato, infatti, mi piacerebbe rimanere in Italia per cercare di cambiare le cose, perchè dopo tutto, una volta toccato il fondo, si può soltanto risalire; dall'altro lato, però, la scelta più comoda sarebbe quella che fanno molti altri ragazzi, cioè migrare verso coste più sabbiose, che ci offrano la possibilità di fare più cose con meno sacrifici.
Ma per il momento, le mie sono soltanto astrazioni. Penso che arriverà a una risposta definitiva quando sarò costretto a scegliere.

Ho letto quello che avevi scritto su questo topic qualche giorno fa... Dicevi che la tua passione è il giornalismo e la politica (complimenti! Sia per il tipo di passione sia per averla già individuata!). Mi interessa moltissimo l'opinione di altri ragazzi/e che tra poco dovranno fare la scelta universitaria... quali sono, per voi, i criteri per scegliere cosa studiare dopo le superiori? Considerate l'ambito in cui riuscite meglio, le possibilità di trovare lavoro in Italia/ all'estero?
E per chi ha già scelto la sua strada, quali sono stati i fattori determinanti?

Allora, ti parlo del ragionamento che sto facendo io per compiere la mia scelta, che è già orientata ma non ancora definitiva.
Nella migliore delle ipotesi l'università dura cinque anni: tre per il corso"normale", non saprei come chiamarlo, e due per la specialistica. Totale:cinque anni di studio, uno studio diverso, più intenso e approfondito rispetto a quello che si fa alle scuole superiori, uno studio che, chiedo conferma a Erika, toglie più tempo rispetto allo studio del liceo. Per questo motivo, e anche per la salvaguardia della mia saluta mentale, non sceglierei mai di studiare materie che non mi appassionano. Bisogna anche però fare i conti con quello che viene dopo l'università, ovvero il lavoro. Certo, lo studio mi deve affascinare, ma se dopo non mi serve a niente e non mi offre opportunità?
Per questo motivo, cerco una facoltà che mi garantisca qualche "paracadute". So che è brutto da dire, ma è così.
Come hai giustamente ricordato(e mi fa piacere che tu sia andato a rileggere il mio post di qualche tempo fa ) la mia passione principale è quella per il giornalismo, ed è quella la carriera che vorrei intraprendere una volta terminati gli studi. Ma sono consapevole che quella del giornalista è una carriera tosta, e nel malaugurato caso non dovesse andarmi bene, vorrei avere la possibilità di trovare lavoro anche in qualche ambito diverso.

Sono d'accordo con quello che dici e anche io penso a tutti questi aspetti. Infatti ho già eliminato tutte le facoltà che mi porterebbero a studiare argomenti che "non sentirei miei". Indubbiamente, però, bisogna anche considerare le opportunità di lavoro. Penso che mi sarebbe d'aiuto riuscire ad individuare la mia passione più grande, dato che ho molti interessi e non so quale sia l'ambito che meglio mi rappresenta. Sono al quarto anno, e quindi ho ancora un po' di tempo per decidere, ma cerco continuamente quale potrebbe essere la mia strada e il mio posto nel mondo. Spero di chiarirmi presto le idee, confuse dal fatto che, ad esempio, a scuola le materie in cui vado meglio sono diametralmente opposte (italiano e chimica...). Penso che a 17 anni stare ancora qui a dire: "le materie in cui vado meglio sono..." sia un po' (un po' tanto) riduttivo, ma il fatto è che anche la mia attenzione si rivolge a vari settori. Un sogno sarebbe diventare una sceneggiatrice, ma mi piacerebbe anche studiare Medicina.
Mi considero in una posizione privilegiata al momento, avendo la possibilità di scegliere con calma e studiare quello che preferisco.
Scusate il messaggio dallo sviluppo logicamente contorto e forse un po' ripetitivo, ma dopo ore di studio di filosofia...

Guarda, secondo me sono dubbi che si chiariscono con il tempo. Io quando avevo 14 anni e sono entrato per la prima volta nella mia classe del liceo scientifico avevo due enormi passioni:il giornalismo, e l'astronomia. Mi sarebbe piaciuto infatti studiare l'Universo, le stelle, i pianeti, i buchi neri... E'una passione che ho ancora, e non hai idea infatti di quanto tempo io perda a leggere su Internet articoli di carattere scientifico su questi argomenti, mi affascinano veramente tanto. Col tempo però, piano piano, ho capito quale era la mia vera vocazione

...anche il protagonista del racconto che ho scritto io è legato alle stelle (in più modi, per più motivi...)! La parola "desiderio" deriva dalla parola "stelle" (=de sideribus), e ti auguro di poter realizzare presto il tuo sogno (magari continuando anche a dare un'occhiata alle stelle...)

Sono proprio curioso di leggerlo tanto mancano pochi giorni e finalmente si potranno leggere i lavori Grazie per l'augurio. Quando capirai definitivamente quale è la tua vocazione, ti auguro da adesso di riuscire a realizzarla

Io vorrei diventare Pediatra!!!!!!!!! ahahaah non c'entra niente con la scrittura... però mi piace

Alessandro Marabitti ha scritto:

Io vorrei diventare Pediatra!!!!!!!!! ahahaah non c'entra niente con la scrittura... però mi piace

In questo periodo noto quanto l'abilità di saper scrivere (e parlare bene!!!) sia sempre più importante e richiesta un po' in tutti gli ambiti. Se ti piace, penso sia veramente un bel lavoro!

Invece io vorrei diventare bibliotecaria...mi sono "innamorata" di questo lavoro quando sono entrata in biblioteca e ho chiesto se avevano un determinato libro, il fatto di seguire la tipa che mi stava aiutando, mi ha emozionato e ho desiderato di poterlo fare anch'io.
In biblioteca mi sento come a casa.

Gloria97 ha scritto:

Invece io vorrei diventare bibliotecaria...mi sono "innamorata" di questo lavoro quando sono entrata in biblioteca e ho chiesto se avevano un determinato libro, il fatto di seguire la tipa che mi stava aiutando, mi ha emozionato e ho desiderato di poterlo fare anch'io.
In biblioteca mi sento come a casa.

Che bello!!! Per un po' ci avevo pensato anch'io Adesso, legato al mondo della scrittura, il mio sogno sarebbe diventare una sceneggiatrice!!!
Però ho tanti interessi e non ho ancora deciso:)