Scrittura e poi?

Perchè nessuno-compresa me -ha visto questo topic? ò.ò

Credo che gli scrittori non debbano poi tanto pensare al futuro (in campo della scrittura, appunto), poichè seguono l'ispirazione del momento, che li porta a scrivere di tempi passati, presenti e futuri in mondi paralleli o semirealistici. Sono dell'opinione che, quindi, i tempi dello scrittore siano il presente e il passato, dal quale si può migliorare (o peggiorare, ma forse è meglio di no xD), imparando dai propri errori e magari commettendone di nuovi... chissà, magari alcuni errori possono portare qualcosa di buono u.u Il Passato può servire anche per confrontare lo stile e l'evoluzione nel tempo della propria scrittura, in fondo fa sempre piacere (almeno per me) rivedere vecchi racconti e riconoscersi, bene o male, negli occhi e nei pensieri della manina che hanno guidato quei tratti di penna...
(Sto diventando ripetitiva?! Che cavolo, questo ultimo concetto l'ho già espresso da qualche altra parte, qui sul forum ò.ò )


In conclusione, per rispondere alla domanda di Feldia: chi vivrà, vedrà u.u

Bò, io scrivo essenzialmente per me, perché è una cosa che mi piace. Certo, mi farebbe molto piacere e sarebbe bello se riuscissi un giorno a pubblicare un libro o qualcosa che gli assomigli da vicino, magari dei racconti, chissà... per il momento, comunque non mi va di farmi troppi problemi, anche perché ora come ora non avrei nessuna possibilità di trovare qualcuno che mi pubblichi qualcosa XD quindi...

Citazione :

In conclusione, per rispondere alla domanda di Feldia: chi vivrà, vedrà u.u

Io? Ok, lo ammetto. Vedo il mio futuro e mi riconosco in quel barbone che mendica per strada xD Sì, sarò poco realista, non avrò i piedi per terra, tutto quello che volete e che certamente non posso contraddire, ma io voglio fare della scrittura (in una qualsiasi o tutte le sue forme) la mia vita e il mio futuro. Perchè scrivere è la cosa che mi piace di più fare, la cosa di cui non posso fare a meno, quella che mi riesce meglio ( e non perchè sia un genio della letteratura ma perchè non sono portato per altro, infatti l'unica cosa che non mi stanca, pesa annoia fare).
Non voglio arrivare a cinquant'anni e rimpiangere di essermi accontentato, di fare un lavoro monotono che non sopporto - e che non avrei forze per fare per altri vent'anni prima che si degnino a mandarmi in pensione! -, un lavoro che non mi appartiene e che mi fa vivere una vita che non è mia, che non sento. E non vorrei buttarla via per fare qualcosa che non mi garba.
Farò la fame, sì. Ma avrò deciso io d'avere lo stomaco vuoto e mi risparmierò il rimpianto e il rimorso, ancor più fastidiosi della fame.
la fortuna aiuta gli audaci, dicono...

Citazione :

Non voglio arrivare a cinquant'anni e rimpiangere di essermi accontentato, di fare un lavoro monotono che non sopporto - e che non avrei forze per fare per altri vent'anni prima che si degnino a mandarmi in pensione!

La voce della realtà dei giovani di oggi

Citazione :

Perchè scrivere è la cosa che mi piace di più fare, la cosa di cui non posso fare a meno, quella che mi riesce meglio

"Scrivo semplicemente perchè ne ho bisogno"

Al contrario di Simona, io penso spesso al futuro, sia come scrittrice sia come fanciullina. Scrivere è per me stata l'unica cosa da fare.
Non scrivo solo per me stessa, ma per dire la mia opinione, per prendere i miei tempi e spazi perchè fino a poco tempo fa sono stata zittita e confinata. Qualche saggio diceva che esternare i propri mostri (intendo ira e disillusione) e scriverli su carta sia d'aiuto. La penna è un modo per farmi giustizia e per esclamare "Ascoltami, guardami" e null'altro. Scrivo per essere immortale, l'ho già detto; e scrivo per afferrarti il braccio e darti una scossa. Ovviamente nel futuro mi auguro di essere ascoltata, e anche se lavoreró come cassiera, troveró un modo per scrivere.
Queste, per adesso, sono le mie sicurezze.

Jethro J. Cohen ha scritto:

Io? Ok, lo ammetto. Vedo il mio futuro e mi riconosco in quel barbone che mendica per strada xD Sì, sarò poco realista, non avrò i piedi per terra, tutto quello che volete e che certamente non posso contraddire, ma io voglio fare della scrittura (in una qualsiasi o tutte le sue forme) la mia vita e il mio futuro. Perchè scrivere è la cosa che mi piace di più fare, la cosa di cui non posso fare a meno, quella che mi riesce meglio ( e non perchè sia un genio della letteratura ma perchè non sono portato per altro, infatti l'unica cosa che non mi stanca, pesa annoia fare).
Non voglio arrivare a cinquant'anni e rimpiangere di essermi accontentato, di fare un lavoro monotono che non sopporto - e che non avrei forze per fare per altri vent'anni prima che si degnino a mandarmi in pensione! -, un lavoro che non mi appartiene e che mi fa vivere una vita che non è mia, che non sento. E non vorrei buttarla via per fare qualcosa che non mi garba.
Farò la fame, sì. Ma avrò deciso io d'avere lo stomaco vuoto e mi risparmierò il rimpianto e il rimorso, ancor più fastidiosi della fame.
la fortuna aiuta gli audaci, dicono...

Mi riconosco perfettamente in quello che dice Giuseppe, lettera per lettera, virgola per virgola.
Anche io vorrei fare della scrittura il mio pane quotidiano un giorno, dato che è la cosa che mi piace di più fare e quella che faccio meglio. E' per questo che sono entrato in contatto con un giornale locale e ho fatto richiesta di collaborazione, perchè mi piacerebbe cominciare a immergermi già da adesso in quello che vorrei fosse il mio mondo più in là(il mondo del giornalismo, lo specifico, ma ormai mi conoscete e lo sapete XD). Nel caso non dovesse andare bene, mi rivolgerò ad altri finchè qualcuno non accetterà, sono ostinato da questo punto di vista.
Sto scrivendo un libro(a qualcuno di voi ne ho già parlato) e quando lo avrò finito vedrò se qualche casa editrice è interessata all'idea.
Insomma, sognare è lecito, ma io cerco di muovermi da subito ^^

Anch'io la penso essenzialmente come Cius.
Quando cerco di visualizzare il mio futuro, e devo dire che il presente non aiuta, ciò che vedo con più chiarezza è ciò che non sarò e che non voglio essere. Non voglio assolutamente ridurmi a consacrare la mia vita a qualcosa che non mi piace e tanti saluti alla necessità; farò qualsiasi cosa per far sì che ciò si avveri. Discorsi da sognatori? Signorsì! Sognatrice e fiera di esserlo. Se mi constringerò a qualcosa sarà solo nell'attesa di potermene liberare...
Voglio scrivere, ovviamente, non so altro. Non so come, quando e dove, so che avrò un cane o forse anche due, che comprerò castelli di libri e poco altro. So che rimarrò me. E' una delle cose su cui sono al 100% decisa. So che vorrò continuare ad amare la vita, non a passare anno dopo anno nell'attesa che si consumi. Passivamente. Voglio realizzare almeno una parte dei miei sogni. E non potermi rimproverare niente..

Demetra in Cenere ha scritto:

Al contrario di Simona, io penso spesso al futuro, sia come scrittrice sia come fanciullina. Scrivere è per me stata l'unica cosa da fare.
Non scrivo solo per me stessa, ma per dire la mia opinione, per prendere i miei tempi e spazi perchè fino a poco tempo fa sono stata zittita e confinata. Qualche saggio diceva che esternare i propri mostri (intendo ira e disillusione) e scriverli su carta sia d'aiuto. La penna è un modo per farmi giustizia e per esclamare "Ascoltami, guardami" e null'altro. Scrivo per essere immortale, l'ho già detto; e scrivo per afferrarti il braccio e darti una scossa. Ovviamente nel futuro mi auguro di essere ascoltata, e anche se lavoreró come cassiera, troveró un modo per scrivere.
Queste, per adesso, sono le mie sicurezze.

Mi riconosco in particolare in questa frase

È da quando avevo sei anni che rispondo alla fatidica e inevitabile domanda:'Cosa vuoi fare da grande?' con un pimpante e deciso 'Voglio fare la scrittrice!', anche se nel corso degli ultimi dieci anni la mia immagine ideale degli 'scrittori' è passata da quella di una specie di superdonna in carriera pronta a conquistare il mondo con una penna (o la tastiera di un computer, a seconda dei casi) a quella un po' più tragicomica di una disoccupata con la testa fra le nuvole che passa il tempo in casa a scrivere e a venir sommersa dalle bollette da pagare. E non son sicura che scrivere mi basti, perché vivere di scrittura equivale purtroppo al giorno d'oggi al vivere di nulla.
Ma allo stesso tempo se penso al mio futuro non riesco a pensare a nient'altro: una vita itinerante in giro per il mondo, con una casa al mare tappezzata di libri e un caminetto. E qualche unicorno invisibile che pascola in giardino, se possibile.
In conclusione, non credo che farò un vero mestiere da grande. Almeno, non uno di quelli che ti permettono di rispondere con sicurezza e precisione alla domanda:'Che lavoro fai?'.. però di sicuro mi inventerò un modo per sopravvivere senza rinunciare a quello che sono.

Non vi annoio con il mio pessimismo ._.

Mino: Vuoi fare la scrittrice da grande?
Io: No [...]

Questo non significa che chiuderò con la scrittura, significa che farò di tutto per riuscire nel mio intento di farmi conoscere, di far conoscere le mie parole, ma viverci...beh non è mia intenzione.

Come fare? Partecipare a concorsi, si inizia così, cercando di pubblicare autonomamente qualcosina (nel momento in cui in mano si abbia qualcosina), cercare di inserirsi nel modno dell'editoria, contattare...di strade ce ne sono. Non aspiro a bestseller

Citazione :

In conclusione, non credo che farò un vero mestiere da grande. Almeno, non uno di quelli che ti permettono di rispondere con sicurezza e precisione alla domanda:'Che lavoro fai?'.. però di sicuro mi inventerò un modo per sopravvivere senza rinunciare a quello che sono.

questo mi ha fatto pensare alla razza di adulti a cui voglio appartenere... ma questa è storia da altro topic o.ò

quietriot ha scritto:

Come fare? Partecipare a concorsi, si inizia così, cercando di pubblicare autonomamente qualcosina (nel momento in cui in mano si abbia qualcosina), cercare di inserirsi nel modno dell'editoria, contattare...di strade ce ne sono. Non aspiro a bestseller

Essere pubblicati è arduo, ma anche io credo che ci siano strade percorribili, e questo mi infonde speranza.

quietriot ha scritto:

Mino: Vuoi fare la scrittrice da grande?
Io: No [...]

Questo non significa che chiuderò con la scrittura, significa che farò di tutto per riuscire nel mio intento di farmi conoscere, di far conoscere le mie parole, ma viverci...beh non è mia intenzione.

Quoto in pieno.

Scrivere è qualcosa che ho sempre amato, che mi ha sempre permesso di esprimermi e di conoscermi a fondo, ma non potrei vivere di questo.
Non solo di questo.

Ovviamente tenterò in ogni modo di preservare questa mia passione e di portarla avanti (ho sempre sognato di scrivere un libro!), ma non è solo questo l'ambito in cui voglio essere considerata.. Non lo è.

Nonostante io adori scrivere, penso di essere un'interprete, un'attrice, prima che una scrittrice.
Il canto, il teatro.
Temo sia questa la mia strada, ed è con loro che voglio vivere.

Devo dire che, ultimamente, il mio pessimismo iniziale a proposito del mio futuro come cantante lirica si è abbastanza dissipato: è una cosa che amo, cantare, e non devo preoccuparmi troppo, anche perchè finalmente ho trovato sbocchi più o meno solidi e sicuri da cui partire tra un po' di tempo per cominciare una carriera. Sì, sarà un comportamento vanesio e superbo, ma la mia passione per l'opera si sta rivelando sempre più una sicurezza, piuttosto che un'utopia.

Io non ho sicurezze e non riesco a vedere il mio futuro, e la colpa è tutta mia.
Abito in una terra difficile, ho preso un'inidirizzo scolastico che non mi piace e per il quale non sono portato, la ragioneria, che oltre a questo non offre chissà quali sbocchi lavorativi, non potrò andare all'università causa mezzi monetari insufficienti, non spero di vivere scrivendo, non si può. Non posso nemmeno lasciare il mio paese e bhò. Ok, mi sto deprimendo fin troppo ._., penso ad andare a scuola a studiare a scrivere e quant'altro, poi si vedrà.

ViPeMa ha scritto:

Io non ho sicurezze e non riesco a vedere il mio futuro, e la colpa è tutta mia.
Abito in una terra difficile, ho preso un'inidirizzo scolastico che non mi piace e per il quale non sono portato, la ragioneria, che oltre a questo non offre chissà quali sbocchi lavorativi, non potrò andare all'università causa mezzi monetari insufficienti, non spero di vivere scrivendo, non si può. Non posso nemmeno lasciare il mio paese e bhò. Ok, mi sto deprimendo fin troppo ._., penso ad andare a scuola a studiare a scrivere e quant'altro, poi si vedrà.

Io ho preso un'indirizzo molto simile al tuo...a volte mi arrabbio con i miei che mi hanno condizionata a prendere quell'indirizzo piuttosto che un altro. Però poi mi accorgo che l'hanno fatto per darmi un "futuro". Purtroppo per realizzarlo avrei dovuto prendere la facoltà Economia Aziendale cosa che non mi piace. Attualmente se devo essere sincera, voglia di andare all'università non ce l'ho...primo perchè dovrei pesare sullo stipendio di mio padre, secondo perchè vorrei trovare un lavoro e poter essere d'aiuto ai miei.
Se dovesse tornarmi la voglia di studiare prenderei sicuramente Lingue.

Io vorrei tanto studiare pscologia in un futuro lontaaaaaano, però... non ci sono chissà quali opportunità di lavoro..

ViPeMa ha scritto:

Io vorrei tanto studiare pscologia in un futuro lontaaaaaano, però... non ci sono chissà quali opportunità di lavoro..

ok forse dovrei risponderti nel topic "Scuola e poi" qui io sarei un tantino OT comunque non è vero, non pensare alla figura del psicologo solo come quello che prende appunti mentre il paziente è steso sul lettino! Ci sono i responsabili delle risorse umane, psicologi che lavorano in aziende nel settore delle assunzioni, o nelle scuole...insomma Feldia sicuramente potrà dire molte più cose questo è quello che io da imitante dell' argomento posso suggerirti

quietriot ha scritto:

ViPeMa ha scritto:

Io vorrei tanto studiare pscologia in un futuro lontaaaaaano, però... non ci sono chissà quali opportunità di lavoro..

ok forse dovrei risponderti nel topic "Scuola e poi" qui io sarei un tantino OT comunque non è vero, non pensare alla figura del psicologo solo come quello che prende appunti mentre il paziente è steso sul lettino! Ci sono i responsabili delle risorse umane, psicologi che lavorano in aziende nel settore delle assunzioni, o nelle scuole...insomma Feldia sicuramente potrà dire molte più cose questo è quello che io da imitante dell' argomento posso suggerirti

Infatti...non è vero quando dici che non ci sono opportunità di lavoro...la psicologia ha tanti sbocchi lavorativi.

Non saprei.. Una mia amica dopo anni di specializzazioni ancora non trova lavoro e mi ha molto scoragiato.

Questo è diverso! È un momento difficile per tutti, ma un conto è dire c'è ci sono pochi sbocchi professionali, un altro è dire che non c'è lavoro.

Feldia (o Faida?) ha scritto:

Domandone: cos'è per voi il lavoro?

Dal mio punto di vista, il lavoro (fonte indispensabile di guadagno nella nostra società) e la passione non sono la stessa cosa, certo se un uomo riesce a far coincidere questi due elementi può considerarsi fortunato.

Feldia (o Faida?) ha scritto:

Domandone: cos'è per voi il lavoro?

bella domanda. Azzardo? Un diritto/dovere fonte principale di guadagno che riguarda ambiti di interesse o capacità degli individui che lo svolgono

Ammetto di non aver avuto la forza di leggere tutti i commenti ...

Io, al contrario della maggior parte di voi, ci penso al futuro e mi ci figuro come scrittrice. Non perchè mi sento brava, mi sento qualificata, ecc... Solo perchè so che è una cosa che so fare ed è ciò che VOGLIO fare. Come avete già detto non voglio fare un lavoro qualunque, monotono e che odio. Io voglio IL lavoro. Voglio scrivere perchè tante volte la scrittura ha salvato me e anche io voglio contribuire. Chissà magari un giorno sarò io ad aiutare . Voglio emozionare, far ridere, ma soprattutto far piangere (sono un pò sadica...) e tutto ciò non lo posso certo fare facendo l'impiegata, con tutto il rispetto per chi, come anche i miei genitori, fa l'impiegato.
Dicono che sono una sognatrice e che devo scendere sulla terra, ed è vero; lo ammetto: lo sono. Ma se non lo fossi che scrittrice sarei?