Estemporanea di scrittura

myosotis: mi è piaciuta particolarmente la descrizione della ragazza, mi è sembrata perfetta! Ovviamente è una testo semplice quindi va bene così, però potevi curare un po' di più la punteggiatura!

rma.roby: Bellissime le figure tirate in gioco, specialmente quella del mare e quella delle onde. Sul finale quasi mi emozionavo, ma vabbeh XD

Amanda: Tema piacevole, anche se io non amo molto queste tematiche. No che non le rispetto, non mi piacciono. Però sono rimasto colpito dalla descrizione della bambina, molto tenera. Starò avendo un momento di sensibilità acuta! xD

Adesso vi porto una cosa mia dopo secoli.

Le noir

Quando le mani stan ferme
ma vorrebbero volare con un paio d'ali orrende,
proprio da evitare di incrociare,
il tutto desiderato diviene colorante,
uno qualsiasi degli sterminati come stelle infrante,
nella Speranza giunge occultando l'orma Bianco nulla;

Il Cuore stupito ad osservare,
lo sguardo non capisce,
non pare una questione d'una mente,
poiché illusa da lucciole di un sole esploso.

Oscurità
Animosa omertà
ultimata follia

Il Rosso divampa,
eppure non s'evolve in fiamma,
ma declina il trucco ombroso,
eppur più nitido di infernali fuochi;

Il color più vivo,
vene sguainate,
la tela defilata nel destino,
sopravvissuta e tirata via da presunta imperfezione.

Supremi schizzi,
quadri dannati
impurità sanguinanti,
vite spezzate.

semidio ha scritto:

myosotis: mi è piaciuta particolarmente la descrizione della ragazza, mi è sembrata perfetta! Ovviamente è una testo semplice quindi va bene così, però potevi curare un po' di più la punteggiatura!

si effettivamente dovevo curarla di più...il fatto è che nel racconto effettivo la descrizione ed il pezzo finale non sono attaccate ma c'è un altro pezzo che le intervalla che non ho volutamente scritto(è un'altra descrizione)...comunque grazie
Quello che tu hai scritto è comunque molto bello,ho apprezzato soprattutto questa parte

semidio ha scritto:

Supremi schizzi,
quadri dannati
impurità sanguinanti,
vite spezzate.

semidio ha scritto:

rma.roby: Bellissime le figure tirate in gioco, specialmente quella del mare e quella delle onde. Sul finale quasi mi emozionavo, ma vabbeh XD

Grazie per averlo letto! Nei prossimi racconti mi impegnerò per far sparire quel "quasi" XD In effetti la scena era molto più lunga e il finale giungeva dopo un discorso più lungo che avrebbe dovuto preparare meglio il lettore, ma qui c'era il limite per il numero di righe... comunque sono contenta che ti siano piaciute le figure che ho usato!

Ma passiamo ad altro, il commento alla tua poesia! :
semidio: Il fatto che tu dica che le immagini che uso io sono bellissime, mi fa molto piacere, perché detto da una persona che riesce ad usare immagini che sono semplicemente meravigliose! Davvero, mentre leggevo la poesia avevo queste immagini che venivano letteralmente stampate nella mia mente, stanno benissimo nella poesia e la lettura stessa diventa un viaggio.

"Il Cuore stupito ad osservare,
lo sguardo non capisce"
Bellissimo, il fatto che sia il Cuore ad osservare e lo sguardo a non capire... solitamente è il contrario. Mi piace, perché il tuo poetare non è un semplice descrivere la realtà in modo, appunto, poetico, ma è un "andare oltre", capire l'animo umano e metterlo in poesia. Questa tua abilità si era già capita anche attraverso il lavoro con cui partecipi al Concorso, anche se forse lì (senza offesa, il tuo lavoro mi piace molto!) resta un po' "in disparte" perché colpisce di più, almeno all'inizio, la scelta di un testo filosofico e la concentrazione che esso richiede nella lettura.
Nelle poesie le tue capacità non vengono sottovalutate, anzi! Penso raggiungano il lettore in modo ancora più immediato e, come direbbe la mia prof di inglese "I'll give you a PLUS!", perché riesci a portare i tuoi pensieri in poesia.
Ok, detto questo, vado avanti con il commento al testo

"Lucciole di un sole esploso"

"la tela defilata nel destino,
sopravvissuta e tirata via da presunta imperfezione"
Beh, qui non credo ci sia bisogno di aggiungere molto altro, sono immagini che mi hanno colpito particolarmente.

Infine, l'ultima strofa, con quelle immagini dipinte a rapide pennellate, è come un concentrato ultimo della poesia: leggendo quei versi ho ripercorso mentalmente le altre figura che avevi inserito nella poesia.
Complimenti!

rma.roby ha scritto:

semidio ha scritto:

rma.roby: Bellissime le figure tirate in gioco, specialmente quella del mare e quella delle onde. Sul finale quasi mi emozionavo, ma vabbeh XD

Grazie per averlo letto! Nei prossimi racconti mi impegnerò per far sparire quel "quasi" XD In effetti la scena era molto più lunga e il finale giungeva dopo un discorso più lungo che avrebbe dovuto preparare meglio il lettore, ma qui c'era il limite per il numero di righe... comunque sono contenta che ti siano piaciute le figure che ho usato!

Ma passiamo ad altro, il commento alla tua poesia! :
semidio: Il fatto che tu dica che le immagini che uso io sono bellissime, mi fa molto piacere, perché detto da una persona che riesce ad usare immagini che sono semplicemente meravigliose! Davvero, mentre leggevo la poesia avevo queste immagini che venivano letteralmente stampate nella mia mente, stanno benissimo nella poesia e la lettura stessa diventa un viaggio.

"Il Cuore stupito ad osservare,
lo sguardo non capisce"
Bellissimo, il fatto che sia il Cuore ad osservare e lo sguardo a non capire... solitamente è il contrario. Mi piace, perché il tuo poetare non è un semplice descrivere la realtà in modo, appunto, poetico, ma è un "andare oltre", capire l'animo umano e metterlo in poesia. Questa tua abilità si era già capita anche attraverso il lavoro con cui partecipi al Concorso, anche se forse lì (senza offesa, il tuo lavoro mi piace molto!) resta un po' "in disparte" perché colpisce di più, almeno all'inizio, la scelta di un testo filosofico e la concentrazione che esso richiede nella lettura.
Nelle poesie le tue capacità non vengono sottovalutate, anzi! Penso raggiungano il lettore in modo ancora più immediato e, come direbbe la mia prof di inglese "I'll give you a PLUS!", perché riesci a portare i tuoi pensieri in poesia.
Ok, detto questo, vado avanti con il commento al testo

"Lucciole di un sole esploso"

"la tela defilata nel destino,
sopravvissuta e tirata via da presunta imperfezione"
Beh, qui non credo ci sia bisogno di aggiungere molto altro, sono immagini che mi hanno colpito particolarmente.

Infine, l'ultima strofa, con quelle immagini dipinte a rapide pennellate, è come un concentrato ultimo della poesia: leggendo quei versi ho ripercorso mentalmente le altre figura che avevi inserito nella poesia.
Complimenti!

Tu mi devi sempre far arrossire! Non è giusto!

Ho scritto quanto segue ispirandomi al disegno postato da Myosotis: https://scrivoanchio2013.forumattivo.it/t18p135-la-scrittura-una-monade-tra-arti

E' un po' lungo, ma spero mi perdoniate XD Il disegno mi ha ispirato, non so che altro dire...

Era un vecchio. Non un signore vecchio, ma un vecchio signore. Lo vedevo tutte le mattine. Prendevo il treno per andare a scuola e lui era seduto su una panchina in stazione. Giacca marrone in qualsiasi stagione, pantaloni di velluto sostituiti in estate da pantaloni di lino, scarpe dall'età camuffata dal lucido. Questi dettagli, però, erano abbastanza insignificanti. Io li ho notati a forza di vederlo tutte le mattine. Questi dettagli, dicevo, passavano in secondo piano davanti ai fiori. Aveva sempre un mazzo di fiori, anche nei giorni più caldi d'estate e in quelli più freddi d'inverno. Ogni giorno aveva dei fiori nuovi, sempre bellissimi.
Una mattina sono arrivato prima del solito. Lui era già lì.
"Scusi, le dispiace se mi siedo accanto a lei?"
"Certo che no, giovanotto!"
I suoi occhi erano luminosi, ma potevi scorgervi un'ombra di malinconia.
"Non vorrei essere invadente, ma mi chiedevo... quei fiori... sa, oggigiorno si vedono poche persone regalare fiori e lei... non che io la segua, sia chiaro, ma prendo il treno tutte le mattine e così..."
Iniziò a ridere. Era divertito del mio imbarazzo e io non sapevo come concludere la frase.
"Oh, non preoccuparti. I fiori, dici? Eh, sì. Voi giovani avete un po' perso il significato magico che si nasconde nel regalare fiori alle donne."
"Ah, allora è per una donna! Lo sapevo! Cioè, non che abbia indagato sul suo conto..."
"Non una donna qualsiasi! Le donne, anche dopo settantacinque anni, non posso dire di conoscerle. Quelle che vogliono apparire, quelle che vogliono gli uomini, quelle che vogliono una famiglia. Qualcuna, poi, sogna una carriera lavorativa, qualcuna ha paura di prendere le sue decisioni, qualcuna prende apposta le decisioni sbagliate per essere compatita da tutti. Una cosa, però, l'ho capita, e la voglio dire a te, giovanotto, proprio a te perché hai avuto la pazienza e la cortesia di sederti e concedermi un po' del tuo tempo. Le donne, tutte, vogliono che si parli di loro. Tutte, tranne la donna dei fiori, lei era unica e la cosa più bella che abbia potuto fare per lei è stato tenerle sempre un posto nel mio cuore."
"La donna dei fiori?"
"Tranquillo, tranquillo, la troverai anche tu. Sei giovane, forte, gentile. La chiamerai "donna dei fiori", "dei sorrisi" o "dei dolci"... insomma, non so come la chiamerai, ma la troverai. Mi raccomando, però: quando l'avrai trovata diventa il suo principe, il suo amico, il suo angelo custode... oh, sì, mi rendo conto che sono le tipiche parole di un vecchio, ma..."
Una lacrima spuntò a lato del suo occhio destro e la ricacciò indietro sbattendo più volte le palpebre. Stava per arrivare il mio treno e dovevo porre l'ultima domanda.
"Scusi se mi permetto, ma... chi è la donna dei fiori? E come ha fatto a trovarla?"
" Avrò avuto più o meno la tua età, stavo tornando a casa in bici. Stavo fischiettando, quando mi accorsi che al mio fischiettio si era unita una voce. Mi fermai e in un cortile vidi una ragazza bellissima. Stava curando un'aiuola, piantava dei fiori dai colori vivaci e ogni tanto si asciugava il sudore con le mani sporche di terra. Aveva il volto coperto di fango, ma guardandolo riuscivo soltanto a vedere fiori, i fiori più belli dell'intero universo. Fiori i capelli, il naso, la bocca. Fiori gli occhi, le orecchie, anche il respiro. Aveva persino il potere di diffondere la sua essenza floreale a chi le era vicino. Dire che mi innamorai di lei è dire poco. Ci sposammo? Sì, ci sposammo, ma quella terra di cui tanto si era presa cura la chiamò presto a sè. Tutte le mattine vengo qui. Vengo qui perché l'unico viaggio che abbiamo mai fatto è stato in treno. Doveva essere il primo di una lunga serie, doveva essere l'inizio del nostro viaggio. Doveva. Le porto i fiori perché lei è la donna dei fiori, mi sembra di onorarla così. Quando un treno riparte, c'è quell'attimo di sospensione temporale in cui mi pare di vederla. Poi i fiori li porto in cimitero, ma lì mi coglie un senso di tristezza perché io sono qua e lei è di là. Quando vengo qui, invece, lei mi guarda e mi sembra che anch'io la possa vedere. Così sono contento."


Forse vi starete chiedendo perché vi abbia raccontato questo fatto. Oggi sono andato in cimitero. Ho visto la sua foto. Del vecchio, intendo. Accanto a lui c'era sua moglie. E' davvero la donna dei fiori.
Ora sono tutti e due di là, oltre quello specchio che una volta attraversato non ti consente di tornare indietro. Sono insieme. Non ci sarà più tristezza per nessuno dei due.

(dedicato ad una persona meravigliosa, che se fosse ancora qui oggi spegnerebbe tante candeline)

rma.roby ha scritto:

Ho scritto quanto segue ispirandomi al disegno postato da Myosotis: https://scrivoanchio2013.forumattivo.it/t18p135-la-scrittura-una-monade-tra-arti

E' un po' lungo, ma spero mi perdoniate XD Il disegno mi ha ispirato, non so che altro dire...

Era un vecchio. Non un signore vecchio, ma un vecchio signore. Lo vedevo tutte le mattine. Prendevo il treno per andare a scuola e lui era seduto su una panchina in stazione. Giacca marrone in qualsiasi stagione, pantaloni di velluto sostituiti in estate da pantaloni di lino, scarpe dall'età camuffata dal lucido. Questi dettagli, però, erano abbastanza insignificanti. Io li ho notati a forza di vederlo tutte le mattine. Questi dettagli, dicevo, passavano in secondo piano davanti ai fiori. Aveva sempre un mazzo di fiori, anche nei giorni più caldi d'estate e in quelli più freddi d'inverno. Ogni giorno aveva dei fiori nuovi, sempre bellissimi.
Una mattina sono arrivato prima del solito. Lui era già lì.
"Scusi, le dispiace se mi siedo accanto a lei?"
"Certo che no, giovanotto!"
I suoi occhi erano luminosi, ma potevi scorgervi un'ombra di malinconia.
"Non vorrei essere invadente, ma mi chiedevo... quei fiori... sa, oggigiorno si vedono poche persone regalare fiori e lei... non che io la segua, sia chiaro, ma prendo il treno tutte le mattine e così..."
Iniziò a ridere. Era divertito del mio imbarazzo e io non sapevo come concludere la frase.
"Oh, non preoccuparti. I fiori, dici? Eh, sì. Voi giovani avete un po' perso il significato magico che si nasconde nel regalare fiori alle donne."
"Ah, allora è per una donna! Lo sapevo! Cioè, non che abbia indagato sul suo conto..."
"Non una donna qualsiasi! Le donne, anche dopo settantacinque anni, non posso dire di conoscerle. Quelle che vogliono apparire, quelle che vogliono gli uomini, quelle che vogliono una famiglia. Qualcuna, poi, sogna una carriera lavorativa, qualcuna ha paura di prendere le sue decisioni, qualcuna prende apposta le decisioni sbagliate per essere compatita da tutti. Una cosa, però, l'ho capita, e la voglio dire a te, giovanotto, proprio a te perché hai avuto la pazienza e la cortesia di sederti e concedermi un po' del tuo tempo. Le donne, tutte, vogliono che si parli di loro. Tutte, tranne la donna dei fiori, lei era unica e la cosa più bella che abbia potuto fare per lei è stato tenerle sempre un posto nel mio cuore."
"La donna dei fiori?"
"Tranquillo, tranquillo, la troverai anche tu. Sei giovane, forte, gentile. La chiamerai "donna dei fiori", "dei sorrisi" o "dei dolci"... insomma, non so come la chiamerai, ma la troverai. Mi raccomando, però: quando l'avrai trovata diventa il suo principe, il suo amico, il suo angelo custode... oh, sì, mi rendo conto che sono le tipiche parole di un vecchio, ma..."
Una lacrima spuntò a lato del suo occhio destro e la ricacciò indietro sbattendo più volte le palpebre. Stava per arrivare il mio treno e dovevo porre l'ultima domanda.
"Scusi se mi permetto, ma... chi è la donna dei fiori? E come ha fatto a trovarla?"
" Avrò avuto più o meno la tua età, stavo tornando a casa in bici. Stavo fischiettando, quando mi accorsi che al mio fischiettio si era unita una voce. Mi fermai e in un cortile vidi una ragazza bellissima. Stava curando un'aiuola, piantava dei fiori dai colori vivaci e ogni tanto si asciugava il sudore con le mani sporche di terra. Aveva il volto coperto di fango, ma guardandolo riuscivo soltanto a vedere fiori, i fiori più belli dell'intero universo. Fiori i capelli, il naso, la bocca. Fiori gli occhi, le orecchie, anche il respiro. Aveva persino il potere di diffondere la sua essenza floreale a chi le era vicino. Dire che mi innamorai di lei è dire poco. Ci sposammo? Sì, ci sposammo, ma quella terra di cui tanto si era presa cura la chiamò presto a sè. Tutte le mattine vengo qui. Vengo qui perché l'unico viaggio che abbiamo mai fatto è stato in treno. Doveva essere il primo di una lunga serie, doveva essere l'inizio del nostro viaggio. Doveva. Le porto i fiori perché lei è la donna dei fiori, mi sembra di onorarla così. Quando un treno riparte, c'è quell'attimo di sospensione temporale in cui mi pare di vederla. Poi i fiori li porto in cimitero, ma lì mi coglie un senso di tristezza perché io sono qua e lei è di là. Quando vengo qui, invece, lei mi guarda e mi sembra che anch'io la possa vedere. Così sono contento."


Forse vi starete chiedendo perché vi abbia raccontato questo fatto. Oggi sono andato in cimitero. Ho visto la sua foto. Del vecchio, intendo. Accanto a lui c'era sua moglie. E' davvero la donna dei fiori.
Ora sono tutti e due di là, oltre quello specchio che una volta attraversato non ti consente di tornare indietro. Sono insieme. Non ci sarà più tristezza per nessuno dei due.

(dedicato ad una persona meravigliosa, che se fosse ancora qui oggi spegnerebbe tante candeline)

oddio rma.roby...è...un racconto stupendo:)ho le lacrime agli occhi,non ho parole per farti capire che emozione
Sono veramente contenta che ti abbia ispirato il mio disegno floreale

myosotis ha scritto:

rma.roby ha scritto:

Ho scritto quanto segue ispirandomi al disegno postato da Myosotis: https://scrivoanchio2013.forumattivo.it/t18p135-la-scrittura-una-monade-tra-arti

E' un po' lungo, ma spero mi perdoniate XD Il disegno mi ha ispirato, non so che altro dire...

Era un vecchio. Non un signore vecchio, ma un vecchio signore. Lo vedevo tutte le mattine. Prendevo il treno per andare a scuola e lui era seduto su una panchina in stazione. Giacca marrone in qualsiasi stagione, pantaloni di velluto sostituiti in estate da pantaloni di lino, scarpe dall'età camuffata dal lucido. Questi dettagli, però, erano abbastanza insignificanti. Io li ho notati a forza di vederlo tutte le mattine. Questi dettagli, dicevo, passavano in secondo piano davanti ai fiori. Aveva sempre un mazzo di fiori, anche nei giorni più caldi d'estate e in quelli più freddi d'inverno. Ogni giorno aveva dei fiori nuovi, sempre bellissimi.
Una mattina sono arrivato prima del solito. Lui era già lì.
"Scusi, le dispiace se mi siedo accanto a lei?"
"Certo che no, giovanotto!"
I suoi occhi erano luminosi, ma potevi scorgervi un'ombra di malinconia.
"Non vorrei essere invadente, ma mi chiedevo... quei fiori... sa, oggigiorno si vedono poche persone regalare fiori e lei... non che io la segua, sia chiaro, ma prendo il treno tutte le mattine e così..."
Iniziò a ridere. Era divertito del mio imbarazzo e io non sapevo come concludere la frase.
"Oh, non preoccuparti. I fiori, dici? Eh, sì. Voi giovani avete un po' perso il significato magico che si nasconde nel regalare fiori alle donne."
"Ah, allora è per una donna! Lo sapevo! Cioè, non che abbia indagato sul suo conto..."
"Non una donna qualsiasi! Le donne, anche dopo settantacinque anni, non posso dire di conoscerle. Quelle che vogliono apparire, quelle che vogliono gli uomini, quelle che vogliono una famiglia. Qualcuna, poi, sogna una carriera lavorativa, qualcuna ha paura di prendere le sue decisioni, qualcuna prende apposta le decisioni sbagliate per essere compatita da tutti. Una cosa, però, l'ho capita, e la voglio dire a te, giovanotto, proprio a te perché hai avuto la pazienza e la cortesia di sederti e concedermi un po' del tuo tempo. Le donne, tutte, vogliono che si parli di loro. Tutte, tranne la donna dei fiori, lei era unica e la cosa più bella che abbia potuto fare per lei è stato tenerle sempre un posto nel mio cuore."
"La donna dei fiori?"
"Tranquillo, tranquillo, la troverai anche tu. Sei giovane, forte, gentile. La chiamerai "donna dei fiori", "dei sorrisi" o "dei dolci"... insomma, non so come la chiamerai, ma la troverai. Mi raccomando, però: quando l'avrai trovata diventa il suo principe, il suo amico, il suo angelo custode... oh, sì, mi rendo conto che sono le tipiche parole di un vecchio, ma..."
Una lacrima spuntò a lato del suo occhio destro e la ricacciò indietro sbattendo più volte le palpebre. Stava per arrivare il mio treno e dovevo porre l'ultima domanda.
"Scusi se mi permetto, ma... chi è la donna dei fiori? E come ha fatto a trovarla?"
" Avrò avuto più o meno la tua età, stavo tornando a casa in bici. Stavo fischiettando, quando mi accorsi che al mio fischiettio si era unita una voce. Mi fermai e in un cortile vidi una ragazza bellissima. Stava curando un'aiuola, piantava dei fiori dai colori vivaci e ogni tanto si asciugava il sudore con le mani sporche di terra. Aveva il volto coperto di fango, ma guardandolo riuscivo soltanto a vedere fiori, i fiori più belli dell'intero universo. Fiori i capelli, il naso, la bocca. Fiori gli occhi, le orecchie, anche il respiro. Aveva persino il potere di diffondere la sua essenza floreale a chi le era vicino. Dire che mi innamorai di lei è dire poco. Ci sposammo? Sì, ci sposammo, ma quella terra di cui tanto si era presa cura la chiamò presto a sè. Tutte le mattine vengo qui. Vengo qui perché l'unico viaggio che abbiamo mai fatto è stato in treno. Doveva essere il primo di una lunga serie, doveva essere l'inizio del nostro viaggio. Doveva. Le porto i fiori perché lei è la donna dei fiori, mi sembra di onorarla così. Quando un treno riparte, c'è quell'attimo di sospensione temporale in cui mi pare di vederla. Poi i fiori li porto in cimitero, ma lì mi coglie un senso di tristezza perché io sono qua e lei è di là. Quando vengo qui, invece, lei mi guarda e mi sembra che anch'io la possa vedere. Così sono contento."


Forse vi starete chiedendo perché vi abbia raccontato questo fatto. Oggi sono andato in cimitero. Ho visto la sua foto. Del vecchio, intendo. Accanto a lui c'era sua moglie. E' davvero la donna dei fiori.
Ora sono tutti e due di là, oltre quello specchio che una volta attraversato non ti consente di tornare indietro. Sono insieme. Non ci sarà più tristezza per nessuno dei due.

(dedicato ad una persona meravigliosa, che se fosse ancora qui oggi spegnerebbe tante candeline)

oddio rma.roby...è...un racconto stupendo:)ho le lacrime agli occhi,non ho parole per farti capire che emozione
Sono veramente contenta che ti abbia ispirato il mio disegno floreale

...e io sono veramente contenta che ti sia piaciuto e ti abbia emozionato!!! Grazie per aver postato un disegno così bello e stimolante Grazie, per me si potrebbe anche ripetere questa unione di arti (anche se forse "arte" per il mio racconto è un po' troppo XD)

rma.roby ha scritto:

...e io sono veramente contenta che ti sia piaciuto e ti abbia emozionato!!! Grazie per aver postato un disegno così bello e stimolante Grazie, per me si potrebbe anche ripetere questa unione di arti (anche se forse "arte" per il mio racconto è un po' troppo XD)

non credo proprio che sia troppo e poi in fondo neanche la mia si può definire "arte",spero che ci proveranno anche altri....aspetto anche quello del mio fratellino disinfinito che dopo aver insistito per farmi mettere proprio questo disegno(ne volevo mettere un altro perchè questo è lo schizzo per il proggetto di uno specchio)ha detto che è un pò difficile per scriverci aspetto speranzosa..

myosotis ha scritto:

rma.roby ha scritto:

...e io sono veramente contenta che ti sia piaciuto e ti abbia emozionato!!! Grazie per aver postato un disegno così bello e stimolante Grazie, per me si potrebbe anche ripetere questa unione di arti (anche se forse "arte" per il mio racconto è un po' troppo XD)

non credo proprio che sia troppo e poi in fondo neanche la mia si può definire "arte",spero che ci proveranno anche altri....aspetto anche quello del mio fratellino disinfinito che dopo aver insistito per farmi mettere proprio questo disegno(ne volevo mettere un altro perchè questo è lo schizzo per il proggetto di uno specchio)ha detto che è un pò difficile per scriverci aspetto speranzosa..

Secondo me scriveranno anche altri, il disegno è stupendo e dal mio punto di vista è un'ottima fonte di ispirazione! Sono curiosa di leggere anche gli altri! XD

Vorrei proporvi uno stralcio del mio breve racconto. Aspetto chi voglia commentarlo o leggerlo. Grazie, amici .

“Aspitt, figghje” .
“Lascia stare la mia carrozzina”.
“Forza, spostati più a destra, che è meglio”.
“È meglio, invece, se la smetti di scuotermi così forte. Rilassati”.
“Ehi, ti voglio dare una mano. Così si risponde? Dai, che ci riusciamo”.
“Signora! Mi stai strappando il giubbotto. Vuoi rompere anche la sedia? Ho detto: MOLLA”.
“Madonna, che brutto carattere. Non hai capito che ti voglio aiutare? Mi stavi facendo pena: non potevi certo liberare, da solo, la ruota incastrata. Perché vieni da queste parti se non riesci neanche a muoverti?”
“Io vado anche dove le mie gambe non mi riescono più a portare e non saranno le stradine del borgo a fermarmi, né la tua pietà che mi frena ancor più di questa sella, tra le chianghe.”
“Però, sei screanzato. Io volevo essere gentile. Cerca di rispondere con più educazione alle persone che ti vogliono solo far del bene e che sono anche anziane, perdiana”.
“Io non sono maleducato, però sono stanco di essere costretto a recitare il ruolo di chi ha bisogno degli altri. Mi stai guardando come se fossi San Cosimo. Adesso ti mostro come si sbloccano le ruote”.
“Non sapevo che conoscessi un trucco per rialzare il carrello. E’ normale che una persona… se vede uno che ha bisogno…”.
“Nonna, ascolta me adesso. Tu puoi sentirti meglio dopo che fai la buona azione quotidiana. Io di buone azioni ne devo subire cento, mille al giorno. Tutti che si affannano a ricordarmi che io non sono come gli altri per sentirsi migliori, loro. La vera solidarietà è quella di aspettare che sia io a chiedere aiuto, se ne ho bisogno. Se non lo richiedo, ho il diritto di essere trattato come gli altri. Sto già lottando contro me stesso per riuscire ad accettare la mia condizione”.

roby il tuo racconto è doooooolcissimoooo!!! Passa tutto l'amore che un uomo può provare...è incredibile! Brava brava brava!!!

Disinfinito Cinque ha scritto:

roby il tuo racconto è doooooolcissimoooo!!! Passa tutto l'amore che un uomo può provare...è incredibile! Brava brava brava!!!

Grazieeeeeee!!! Davvero, grazie mille! So che ti stai cimentando anche tu nella scrittura ispirata al disegno. Aspetto il tuo lavoro con tanta curiosità e voglia di leggerti!!!

"La descrizione di un attimo"
Respirava affannosamente, si era piegata sulle ginocchia, si guardava le spalle facendo ondulare in sintonia col vento i ciuffetti di capelli neri che le coprivano il viso. Il cuore batteva a tempo, Lei era libera, quell'attimo, la descrizione di quell'attimo l'avrebbe sempre conservata nella sua mente come un tatuaggio sulla pelle. Quello era il giorno nel quale Gaia aveva lasciato il passato alle spalle, con quello sguardo perso nel vuoto, lei lo aveva seminato, ormai, quel bastado passato, cancellandolo come se fosse stato scritto a matita, come se fosse stato solo qualcuno che conosceva.
Questa è la fine di un piccolo racconto scritto tempo fa, mi piaceva molto l'idea, per questo l'ho scritto datemi qualche parere

Benedetta De Nicola ha scritto:

"La descrizione di un attimo"
Respirava affannosamente, si era piegata sulle ginocchia, si guardava le spalle facendo ondulare in sintonia col vento i ciuffetti di capelli neri che le coprivano il viso. Il cuore batteva a tempo, Lei era libera, quell'attimo, la descrizione di quell'attimo l'avrebbe sempre conservata nella sua mente come un tatuaggio sulla pelle. Quello era il giorno nel quale Gaia aveva lasciato il passato alle spalle, con quello sguardo perso nel vuoto, lei lo aveva seminato, ormai, quel bastado passato, cancellandolo come se fosse stato scritto a matita, come se fosse stato solo qualcuno che conosceva.
Questa è la fine di un piccolo racconto scritto tempo fa, mi piaceva molto l'idea, per questo l'ho scritto datemi qualche parere

Molto bello! Anche delicato... non lo so, ma mi piace!!! TANTO

Benedetta De Nicola ha scritto:

"La descrizione di un attimo"
Respirava affannosamente, si era piegata sulle ginocchia, si guardava le spalle facendo ondulare in sintonia col vento i ciuffetti di capelli neri che le coprivano il viso. Il cuore batteva a tempo, Lei era libera, quell'attimo, la descrizione di quell'attimo l'avrebbe sempre conservata nella sua mente come un tatuaggio sulla pelle. Quello era il giorno nel quale Gaia aveva lasciato il passato alle spalle, con quello sguardo perso nel vuoto, lei lo aveva seminato, ormai, quel bastado passato, cancellandolo come se fosse stato scritto a matita, come se fosse stato solo qualcuno che conosceva.
Questa è la fine di un piccolo racconto scritto tempo fa, mi piaceva molto l'idea, per questo l'ho scritto datemi qualche parere

Mi sembrava di ascoltare una melodia tutta mia mentre leggevo. Ha smesso di suonare in me questa melodia alla parola "seminato". Non so perchè ma mentre leggevo subito si è interrotto il ritmo a quella parola. Forse perché nella mia logica possiamo seminare il futuro e disseminare il passato. So che sono anche sinonimi ma ripeto "nella mia logica". Seminare mi da l 'idea di mettere le radici invece disseminare di abbandonare il passato,"cospargerlo". E' una teoria tutta mia comunque, quindi non so quanto ti possa essere utile. Tutto sommato ritengo sia un bel pezzo. Mi piacerebbe leggere l'intero racconto per comprendere questo finale

Benedetta De Nicola: Mi piacerebbe leggere l'intero racconto perché il finale è carino e possiede una certa aria sovraesposta rispetto a tutto ciò che mi circonda in questo momento. Davvero complimenti.

Un mio piccolo componimento poetico!

Respiro

Quell'aria tua è invisibile
non per ovvietà, perché non si può colpire.
Esiste dunque quell'aria incalcolabile.

Le tue mille faccia han gridato giudizi,
ma gli occhi son gli stessi d'una rara individualità
le donne, ma tu no, delle cosce ormai fan comizi
e ricche di anime finte dannate s'armano di semplicità

Ma tu no.
Non difendi che il tuo respiro
che in me lascia tracce così come in te.


Mille o migliaia, cerco il tuo viso
quello animato dal più strano battito
l'uno tra i più, che respira più che mai.

Respirare, serve solo a vivere
Ma in te no; Respirare per
farmi cantare
e scrivere
oppure sognare.

semidio ha scritto:

Benedetta De Nicola: Mi piacerebbe leggere l'intero racconto perché il finale è carino e possiede una certa aria sovraesposta rispetto a tutto ciò che mi circonda in questo momento. Davvero complimenti.

Un mio piccolo componimento poetico!

Respiro

Quell'aria tua è invisibile
non per ovvietà, perché non si può colpire.
Esiste dunque quell'aria incalcolabile.

Le tue mille faccia han gridato giudizi,
ma gli occhi son gli stessi d'una rara individualità
le donne, ma tu no, delle cosce ormai fan comizi
e ricche di anime finte dannate s'armano di semplicità

Ma tu no.
Non difendi che il tuo respiro
che in me lascia tracce così come in te.


Mille o migliaia, cerco il tuo viso
quello animato dal più strano battito
l'uno tra i più, che respira più che mai.

Respirare, serve solo a vivere
Ma in te no; Respirare per
farmi cantare
e scrivere
oppure sognare.

Non capisco molto di Poesia ma grazie al forum ne ho potute leggere diverse e la tua mi sembra piatta. Non mi ha trasmesso nulla e se unisci tutti i pezzi diventano un pensiero,cioè la scansione mi sembra inutile. Poi l'ultima strofa cade proprio nella banalità a parer mio. scusa la franchezza credo tu debba ancora lavorarci su..sbaglio o non scrivi solitamente poesie? Lo stile è semplice e questo non è un male anzi ma è proprio il modo in cui incastri le parole che non mi convince. Non mi sembra poesia ma semplici pensieri buttati li sul foglio.Non sono molto elaborati ma credo tu abbia grandi capacità e che lavorandoci non possa far altro che migliorare..

Si tratta di una nuova forma di poesia, nuova per me, che sto elaborando in queste settimane. Voglio donare più libertà alla poesia e alla sua forma e non riflettere troppo sulle parole che emergono da una riflessione veloce. Se vuoi capire di cosa sto parlando vai di una o due pagine indietro e troverai un altro mio componimento che si chiama " le noir". Forse capirai meglio le mie parole, dopo aver letto quella poesia. ^^

semidio ha scritto:

Benedetta De Nicola: Mi piacerebbe leggere l'intero racconto perché il finale è carino e possiede una certa aria sovraesposta rispetto a tutto ciò che mi circonda in questo momento. Davvero complimenti.

Un mio piccolo componimento poetico!

Respiro

Quell'aria tua è invisibile
non per ovvietà, perché non si può colpire.
Esiste dunque quell'aria incalcolabile.

Le tue mille faccia han gridato giudizi,
ma gli occhi son gli stessi d'una rara individualità
le donne, ma tu no, delle cosce ormai fan comizi
e ricche di anime finte dannate s'armano di semplicità

Ma tu no.
Non difendi che il tuo respiro
che in me lascia tracce così come in te.


Mille o migliaia, cerco il tuo viso
quello animato dal più strano battito
l'uno tra i più, che respira più che mai.

Respirare, serve solo a vivere
Ma in te no; Respirare per
farmi cantare
e scrivere
oppure sognare.

Mi sembra ci sia un cambiamento di stile rispetto ai tuoi componimenti precedenti. In questo modo la poesia è più "immediata", meno mediata da convenzioni poetiche (volendo chiamarle così, anche se forse non è la definizione migliore perché comunque la struttura poetica c'è). Da questo punto di vista il componimento ci guadagna. Il reticolo di immagini che viene a crearsi risulta meno contorto, ma resta sempre l'idea di un "viaggio" nelle figure che emergono durante la riflessione ed il componimento. Personalmente non so se preferisco questa nuova forma o le precedenti, mi piacciono entrambe! Il tuo stile mi piace e te l'avevo già detto, e mi piace anche questa voglia di "sperimentare".

VISIONI

Dalla cattedrale si alzano al cielo fitte guglie di pietra bianca. Che il sole le indori o che le nuvole esaltino le loro asperità, evocando il misticismo gotico, quelle pietre hanno indosso molti secoli ed ancora una forza che non le fa crollare, un giorno di questi come tanti in cui decidono di andarsene perchè le guerre sono state troppe sui loro fronti. Ai loro piedi ci sono statue di santi, sembrano quasi prigioni di antichi e terribili incantesimi. Loro indicano libri aperti, croci e il cielo a noi che non abbiamo il coraggio di pregare, eppure vorremmo, eppure cerchiamo e così invochiamo la misericordia. C’è una donna bellissima sul vascello del paradiso, circondata dai fiori del mare, punta il dito alla terra, in basso, dove noi scriviamo ed ha un fiore rosso che colora il suo bianco corpo: in mezzo ai santi, la dea della vittoria o la prostituta salvata. O forse un’umana stella del mattino che è scesa con le note a splendere più delle galassie nel mare buio della notte. Togli i fermi al pianoforte e danzeremo insieme, con la tempesta, le sue onde ed i suoi venti, quando nessuno ascolterà nei saloni vuoti e tu non suonerai il tuo amore di fronte ad uomini che dormono, agli occupati della vita e a bambini non ancora poeti. Hai solcato lande di zaffiro senza confini e giacimenti d’oro impregnati di sale, hai cavalcato luoghi dove regna la libertà, ma non per te che pensi alla tua terra, lontano pellegrino, che tra mille lingue senti la tua e piangi, che hai sempre il cuore stretto in quella morsa, che ti voti al silenzio perchè la tua voce non taccia mai.

http://storiedicartaefantasia.files.wordpress.com/2013/03/cattedrale-2-palermo.jpg?w=490
http://storiedicartaefantasia.files.wordpress.com/2013/03/la-dama-della-barca-palermo.jpg?w=490

claudia94 ha scritto:

VISIONI

Dalla cattedrale si alzano al cielo fitte guglie di pietra bianca. Che il sole le indori o che le nuvole esaltino le loro asperità, evocando il misticismo gotico, quelle pietre hanno indosso molti secoli ed ancora una forza che non le fa crollare, un giorno di questi come tanti in cui decidono di andarsene perchè le guerre sono state troppe sui loro fronti. Ai loro piedi ci sono statue di santi, sembrano quasi prigioni di antichi e terribili incantesimi. Loro indicano libri aperti, croci e il cielo a noi che non abbiamo il coraggio di pregare, eppure vorremmo, eppure cerchiamo e così invochiamo la misericordia. C’è una donna bellissima sul vascello del paradiso, circondata dai fiori del mare, punta il dito alla terra, in basso, dove noi scriviamo ed ha un fiore rosso che colora il suo bianco corpo: in mezzo ai santi, la dea della vittoria o la prostituta salvata. O forse un’umana stella del mattino che è scesa con le note a splendere più delle galassie nel mare buio della notte. Togli i fermi al pianoforte e danzeremo insieme, con la tempesta, le sue onde ed i suoi venti, quando nessuno ascolterà nei saloni vuoti e tu non suonerai il tuo amore di fronte ad uomini che dormono, agli occupati della vita e a bambini non ancora poeti. Hai solcato lande di zaffiro senza confini e giacimenti d’oro impregnati di sale, hai cavalcato luoghi dove regna la libertà, ma non per te che pensi alla tua terra, lontano pellegrino, che tra mille lingue senti la tua e piangi, che hai sempre il cuore stretto in quella morsa, che ti voti al silenzio perchè la tua voce non taccia mai.

http://storiedicartaefantasia.files.wordpress.com/2013/03/cattedrale-2-palermo.jpg?w=490
http://storiedicartaefantasia.files.wordpress.com/2013/03/la-dama-della-barca-palermo.jpg?w=490

è stupenda... sia l'iniziale,se pur breve,descrizione della cattedrale;sia tutto il resto molto poetico,originale,artistico,suggestivo
l'ultima frase è la mia preferita

Claudia sai scrivere molto bene. Mi è parso di leggere le parole di una scrittrice oramai professionista. Complimenti!

Un giorno, in piena crisi emotiva ho scritto questa roba!

Oh,animo mio!

Lasciatevi ingoiare dalla follia di un istante. Sorridete spavaldi alle leggi altrui. Come Caino dovete essere l’incompreso che esalta l’animo ribelle che non coesiste con la moralità tradizionalista. L’oscurità vi è amica nella forza profonda che vi dona. Lasciate libero ogni pensiero diverso. Incontrate la vostra vera natura,oh reali folli che vivete in questa landa disperata.Rilasciate lo spirito, incendiate le case con le radici più profonde dentro di voi. Ponderate i vostri giudizi perché prima o poi sarete vittima dell’indissolubile,vivete all'insegna della sregolatezza più sleale di sempre. Non mi riferisco alla cannabis,quella vi rende schiavo di qualche buon spacciatore,nemmeno alle droghe in generale. Dovete liberare qualcos’altro che in un mondo come questo si crede oscuro e inappropriato,un’essenza che è in realtà è sostanza di tutti noi,il peccato generale. Rendete i vostri animi egoisti di esperienze e pensieri blasfemi, ricongiungetevi alla vostra vera natura. Scrivete le vostre leggi e rispettate solo quelle,nessun’altra. Non placatevi finché una parvenza di felicità non striscerà lungo i vostri piedi,lungo il bacino per radicarsi nella bocca dell’anima più sopra. Vi stringerà il petto cercando di arrivarvi fino in testa, quindi vi giudicheranno ma ridete come al principio fece l’angelo divoratore. Siate ribelli a qualsiasi forma di qualsiasi cosa,eremiti nell’animo e bastardi fuori.

Grazie semidio!! Anche il tuo testo è decisamente bello, filosofico diciamo. Mi piacciono queste immagini quasi mitiche che crei e questo tuo tono veloce, incisivo, svincolato, lo definirei quasi nicciano. Non commento il contenuto perchè non sono sicura di averlo capito fino in fondo e una delle mie regole è: mantieni il silenzio finchè non cogli l'essenza. Comunque posto anch'io qualcosa: si tratta di una descrizione di un ambiente che ho creato con la mente perchè la finestra chiusa mi impediva di vedere l'alba, così l'ho inventata.

Dialogo di un poeta e di un sogno del nord

Se l’alba non può intrecciare nel senso il godimento di uno sguardo mi affiderò ad altre fila di luce che una sorte conosciuta condurrà per meraviglia nel telaio ed al nascere accorreranno immagini cieche, mercanti di profumi, suoni viandanti: io mi stringerò ad essi come il cucciolo ancora troppo giovane alla madre stanca che allatta.

Oltre all’apprendimento, oltre alla credenza, le schiere del mio cielo, vi è una foresta che disperde l’impeto ad un passo da me, lungo la strada confusa del vento, nella direzione del giorno.

E questo odore di pioggia e di fuoco, mi gridano le raffiche pur tenere alla mia soglia, ora non è più informe ed espatriato ma si sospende in quell’ala di nebbia che è velo e corrispondenza dell’innocenza.

Sono schizzi di tramontana, tormente in dissolvenza, guizzi di fiamme fra cerchi di cacciatori addormentati e i loro sogni.

Le gazzarre vicine degli uccelli non trovano più spazio nel mondo impervio e si schiariscono, mentre una gorla discende lungo il declivio e desta al suo aspro richiamo gli altri predatori; le leggi del volo e le gerarchie della forza oggi rubano al limbo del mondo la sottomissione.

La luna spettrale permane ancora fra i primi tepori, è la stella polare inquietante che tiene in equilibrio la morte della notte.

Che aspetti il giorno perchè ho dovuto immaginare in fretta, che si fermi alla porta finchè saluto questo sogno del nord.

Scritto in pochissimi minuti! Che ne pensate?

Salta!

Alzati, la visione da terra è distorta.
Alzati, non limitarti ad un solo punto di vista.
Alzati, e porta con te solo ciò di cui hai davvero bisogno.

Sorridi, il tuo volto sia solcato da una dolce curva.
Sorridi, il Sole brilla anche per te.
Sorridi, da qualche parte del mondo c'è qualcuno che vorrebbe essere al tuo posto.
Sorridi, c'è qualcuno che vorrebbe abbracciarti e dirti: "Ti voglio bene".

Guarda, le palpebre servono a proteggere, non a chiudere gli occhi.
Guarda, ciò che esiste vuole presentarsi a te.
Guarda, e non avere paura di scoprire la verità.

Corri, la vita va vissuta correndo.
Corri, il vento passerà i suoi capelli fra i tuoi.
Corri, non lasciare che le giornate scivolino nella noia.
Corri, il tuo tempo è adesso.

Stupisciti, prenditi del tempo per rimanere senza fiato.
Stupisciti, e stupisci.
Stupisciti, e lasciati stupire.

Salta, imprimi il tuo ritmo alla terra, agli uomini, al cielo, alle stelle.
Salta, vivi dentro e fuori frequenza.
Salta, chi ha paura di cadere non volerà mai.

Salta, chi sta a terra non può puntare al cielo.


A chi, con la sua arte, ha ispirato queste semplici righe.

rma.roby ha scritto:

Scritto in pochissimi minuti! Che ne pensate?

Salta!

Alzati, la visione da terra è distorta.
Alzati, non limitarti ad un solo punto di vista.
Alzati, e porta con te solo ciò di cui hai davvero bisogno.

Sorridi, il tuo volto sia solcato da una dolce curva.
Sorridi, il Sole brilla anche per te.
Sorridi, da qualche parte del mondo c'è qualcuno che vorrebbe essere al tuo posto.
Sorridi, c'è qualcuno che vorrebbe abbracciarti e dirti: "Ti voglio bene".

Guarda, le palpebre servono a proteggere, non a chiudere gli occhi.
Guarda, ciò che esiste vuole presentarsi a te.
Guarda, e non avere paura di scoprire la verità.

Corri, la vita va vissuta correndo.
Corri, il vento passerà i suoi capelli fra i tuoi.
Corri, non lasciare che le giornate scivolino nella noia.
Corri, il tuo tempo è adesso.

Stupisciti, prenditi del tempo per rimanere senza fiato.
Stupisciti, e stupisci.
Stupisciti, e lasciati stupire.

Salta, imprimi il tuo ritmo alla terra, agli uomini, al cielo, alle stelle.
Salta, vivi dentro e fuori frequenza.
Salta, chi ha paura di cadere non volerà mai.

Salta, chi sta a terra non può puntare al cielo.


A chi, con la sua arte, ha ispirato queste semplici righe.

mi piace molto è semplice ed efficace, ha un bel ritmo e si legge bene ^^ Poi, non so se è il tuo modo di scrivere o cosa, ma mi ispiri sempre dei disegni XD "Corri, il vento passerà i suoi capelli fra i tuoi" questa mi è piaciuta tantissimo, mi sa che ci farò davvero un acquerello ^^ Poi "Salta, chi sta a terra non può puntare al cielo." quest'ultima frase è bellissima u.u più che altro, mi fa pensare, ecco ^^ in conclusione mi piace, è un bell'invito a vivere, ogni tanto fa bene leggere una cosa del genere ^^ Brava